Lega in campo a difesa di bar e ristoranti: “Inaccettabile il trattamento che stanno ricevendo dal Governo”

MANTOVA  Ristoratori e baristi sono inferociti contro il Governo Conte. Lavorare a intermittenza, nella più totale incertezza, è ormai diventato impossibile. Alla comprensibile protesta di Fipe-Confcommercio, definita «una presa in giro che dimostra la totale mancanza del settore da parte del Governo» sull’edizione di ieri della Voce, si unisce la presa di posizione della Lega, che attraverso il segretario provinciale Antonio Carra non risparmia un attacco frontale all’Esecutivo giallo-rosso: «Siamo nelle mani di una banda di incapaci che non ha rispetto dei sacrifici di chi ha un’attività». «Se in primavera c’erano delle attenuanti – afferma Carra – adesso non ci sono più scuse: ogni volta che si avvicina la scadenza delle misure restrittive, il Governo ne annuncia di nuove costringendo ristoranti e bar a ripartire da zero». Difficile lavorare in un bailamme di divieti che valgono per pochi giorni, dove è impossibile programmare la spesa con il rischio che gli alimenti vadano persi e con la desolante certezza di buttare più soldi di quelli che si guadagnano. Incertezza che è sinonimo di caos. E danni ulteriori alle attività produttive, che a seconda delle sfumature cromatiche sapranno solo all’ultimo momento se potranno lavorare o no. «Palazzo Chigi è in stato confusionale e non ha più scuse – prosegue il segretario leghista -. Siamo al 6 gennaio e i ristori promessi dal Governo con il DL Natale non sono arrivati a nessuno. Gli esercenti, così come i commercianti e attività come palestre, che nonostante le difficoltà che stanno vivendo e le prese in giro che stanno subendo resistono impavidamente, meritano tutto il sostegno possibile. Ma il Governo – insiste Carra – continua a “criminalizzarle”, quasi fossero responsabili dei contagi. D’altronde è classico di Conte e soci scaricare sempre le colpe sugli altri, sebbene abbiano trascorso otto mesi a preoccuparsi di monopattini, banchi a rotelle e a smontare i decreti sicurezza di Matteo Salvini». 

Matteo Vincenzi