Nella struttura di Dermatologia della ASST di Mantova, diretta dal dr. Andrea Zanca, operano sei medici, cinque infermiere e una segretaria
MANTOVA All’Ospedale “Carlo Poma” di Mantova i malati affetti da patologie dermatologiche durante tutta la fase della pandemia hanno continuato, anche nei mesi più difficili del lockdown, a ricevere le migliori cure possibili. Nella struttura di Dermatologia, della ASST di Mantova, diretta dal dott. Andrea Zanca, operano 6 medici, 5 infermiere, 1 segretaria. Come la maggior parte delle strutture dermatologiche italiane la struttura non è dotata di posti letto per degenza ordinaria, pertanto l’attività è articolata in più ambulatori: Chirurgia dermatologica, Fototerapia, Prevenzione del melanoma, follow up dei pazienti a cui è stato asportato un melanoma, Allergologia dermatologica, l’ambulatorio denominato “delle medicazioni” e quello dedicato ai pazienti affetti da psoriasi, che in provincia di Mantova colpisce circa 10-12 mila persone e in Italia si stima che il 3% della popolazione ne sia affetto. In particolare questo ambulatorio prevedere l’accesso a chi richiede una visita per la prima volta e il monitoraggio dei pazienti con forme gravi di psoriasi, in cura con farmaci biologici, che hanno rivoluzionato in meglio la qualità della vita dei pazienti.
Le malattie dermatologiche, la cui prevalenza è aumentata del 15,5% dal 1990 al 2018, risultano altamente impattanti sulla vita dei pazienti: sono infatti l’ottava causa di disabilità e interessano circa 9,7 milioni di persone tra i 15 e i 64 anni. Le malattie della pelle comportano inoltre un peso significativo, sia dal lato psicologico-emotivo, con impatti rilevanti sulla qualità della vita affettiva, sociale e lavorativa del paziente, che dal lato economico legato alla disabilità e la conseguente perdita di produttività. In particolare, la psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle cronica e recidivante che si manifesta con placche eritemato-squamose, caratterizzata da un ampio ventaglio di comorbidità.
Proprio per questa ragione molti degli ambulatori sono gestisti da team multidisciplinari: c’è una stretta collaborazione con la reumatologia (circa il 30% dei pazienti psoriasici è affetto anche da artrite; sono parecchie le malattie sistemiche reumatologiche con lesioni cutanee), la psoriasi spesso si associa ad altre malattie sistemiche quale il morbo di Crohn: per la gestione di quest’ultima condizione c’è una stretta collaborazione con la gastro-enterologia, oppure ancora con i colleghi della chirurgia maxillo-facciale per la valutazione dei tumori cutanei della testa e del volto.
Tutti gli ambulatori necessitano della presenza e della stretta collaborazione del medico e dell’infermiera. La mancanza di quest’ultima figura professionale renderebbe impossibile la conduzione degli stessi.
«Gli ospedali rimangono un luogo sicuro e l’unico posto dove queste patologie possono ricevere le cure necessarie», ha affermato il dott. Zanca. «Questi pazienti necessitano spesso di continui follow-up ed è importante che venga garantita loro la continuità terapeutica, le terapie non vanno sospese. Grazie alla collaborazione di tutti i medici abbiamo potuto garantire loro la necessaria assistenza. Per alcune malattie, in particolare per la psoriasi, è importante il controllo della malattia, la mancata aderenza alle terapie, così come i ritardi nei controlli e nelle diagnosi aumentano sensibilmente il rischio di peggioramento, con esiti che possono divenire anche irreversibili per i nostri pazienti», ha ricordato il dott. Zanca.
«Per quanto riguarda i pazienti che sono curati con “farmaci biologici” (psoriasici, pazienti affetti da dermatite atopica, da idradenite suppurativa e da orticaria cronica) è verosimile addirittura ipotizzare che tali farmaci, riducendo sensibilmente la reazione infiammatoria, possano aiutare a ridurre la tempesta citochinica registrata in molti pazienti Covid-19 positivi, che è la conseguenza più temuta di queste malattie. Questi farmaci non sono controindicati in caso di sospetta o certa infezione da Covid; anche la vaccinazione può essere eseguita in tutta tranquillità. Attualmente i pazienti trattati con tali farmaci sono circa 150: soprattutto psoriasici: la recente possibilità di curare al meglio le forme gravi di dermatite atopica sta comportando il rapido incremento dei pazienti che afferiscono al nostro ambulatorio. Anche malattie come la idradenite suppurativa e l’orticaria cronica un tempo difficilmente curabili sono oggi gestibili con soddisfazione del medico e del paziente», ha concluso il dott. Zanca.