Mancanza di requisiti, 10 porti d’arma revocati in provincia

MANTOVA Il questore Paolo Sartori, nelle settimane antecedenti l’inizio della stagione venatoria apertasi il 15 settembre scorso, ha disposto l’intensificazione di una sempre più attenta ed incisiva attività amministrativa di prevenzione, finalizzata a verificare l’attualità della presenza dei requisiti previsti dalla legge che hanno a suo tempo consentito di ottenere la licenza di porto d’arma per finalità di caccia o sportive. Attualmente in provincia di Mantova, 10.165 persone hanno il porto d’armi per uso caccia o sportivo, mentre 4.500 circa hanno l’autorizzazione a detenere armi nella propria abitazione. A seguito degli accertamenti effettuati dalla Divisione di Polizia Amministrativa di piazza Sordello, nei giorni scorsi il questore ha provveduto a revocare 10 porti d’arma: 6 per uso sportivo e 4 per attività venatoria. Al di là della perdita dei requisiti psico-fisici da parte del titolare della licenza, le motivazioni che stanno alla base dei provvedimenti adottati sono svariate, anche se tutte legate alla commissione di reati di varia natura, ovvero ad episodi di violenza domestica ai quali sono seguiti Decreti di Ammonimento da parte del Questore. A titolo di esempio, i porti d’arma revocati in quest’ultimo periodo nella Provincia di Mantova sono stati motivati sostanzialmente da omessa custodia di armi, utilizzo improprio di armi da fuoco, tentato suicidio nonché maltrattamenti, lesioni e minacce in ambito familiare. Quale diretta conseguenza di tutti questi provvedimenti di revoca del titolo che abilita al Porto d’armi, il Questore ha disposto anche il sequestro delle armi detenute sino ad allora legalmente: 20 fucili e 5 pistole semiautomatiche. «Per detenere o portare con sé armi da fuoco – ha dichiarato il questore – occorre possedere determinati, rigorosi requisiti psico-fisici, oltre ad essere esenti da precedenti penali. Tra i compiti delle autorità di pubblica sicurezza vi è anche quello di rilasciare tali autorizzazioni, e verificare costantemente, per mezzo delle forze dell’ordine, che i requisiti che ne hanno consentito il rilascio persistano nel tempo. Ciò al fine di appurare, sostanzialmente, che non vengano commessi abusi, eliminando in via preventiva ogni potenziale pericolo in tal senso».