Mantova Città Europea dello Sport, il candidato Rossi: “Occasione gettata alle ortiche”

MANTOVA – Un bilancio con pochissime luci ma tante ombre. È quello che il candidato sindaco del centrodestra Stefano Rossi – appoggiato, in attesa che anche Forza Italia si allinei, da Lega, Fratelli d’Italia e dalla civica Lombardia Ideale – ha tracciato sulla vetrina internazionale “Mantova Città Europea dello Sport 2019”. «Una grande occasione persa, gettata alle ortiche – esordisce il candidato civico-salviniano -. Gli eventi in programma hanno suscitato scarso seguito tra il pubblico e la rete che avrebbe dovuto mettere insieme società, enti e sponsor non ha funzionato, lasciando cadere nel vuoto una rara opportunità: dare slancio al settore sportivo mantovano e alla vocazione sportiva, tutta da costruire». Ma se Mantova risulta carente in questo ambito, cosa avrà spinto l’amministrazione comunale guidata dal sindaco uscente Mattia Palazzi a “correre” comunque per la candidatura? «Probabilmente – ironizza, ma nemmeno troppo, Rossi – la dritta dell’ex ministro renziano Luca Lotti non è stata sfruttata a dovere dall’amministrazione cittadina di sinistra, che voleva unicamente appuntarsi una medaglia alla giacca, poi trasformatasi in patacca. Perché un conto è avviare manifestazioni che vanno avanti per inerzia, un altro è investire in una politica sportiva capace di allevare talenti e di cercarli, di mettere a disposizione delle società le strutture di cui necessitano». Ed è dal vecchio palazzetto che Rossi prosegue nella sua critica nei confronti dell’amministrazione. «Certo che nell’anno di Città Europea della Sport l’abbattimento del palasport per farci un parcheggio ha fatto a pugni con lo spirito e le finalità della manifestazione – insiste Rossi -. Non è un caso che la prossima città lombarda, Cernusco sul Naviglio, abbia messo fra gli obiettivi la riqualificazione di tutti i centri sportivi. A mio avviso nell’area del Palazzetto doveva risorgere una nuova struttura moderna, utile anche a dare una casa alle tante società virgiliane in esercizio. È questa la politica sportiva che è mancata all’interno dell’evento: non è sufficiente mettere insieme una manciata appuntamenti, probabilmente senza convinzione; investire nella cultura sportiva vuol dire incentivare lo sport e anche mandare il messaggio ai giovani che correre, sudare e impegnarsi è essenziale nella vita». Per Rossi, quindi, investire nello sport sarà uno dei capisaldi del suo programma. «La giunta ha fatto davvero una pessima figura – conclude Rossi – Una grande occasione persa per tutti gli atleti mantovani, ragazze e ragazzi, i quali se vorranno dimostrare di valere qualcosa dovranno continuare ad andare via ed emigrare a Carpi, Desenzano o Calvisano, per fare qualche esempio. Se avremo la fiducia dei mantovani invertiremo questa tendenza».

Matteo Vincenzi