Mps: domani scatta il grande esodo In pensione 150 bancari mantovani

MANTOVA – Ultimo giorno di lavoro oggi per 150 dipendenti mantovani di Mps. Scatta infatti domani il maxi esodo di ben 4.125 dipendenti della banca senese che andranno in pensione tutti insieme il 1° dicembre. Un terzo delle uscite dovrebbe essere concentrato nella direzione generale, a Siena, Milano, Roma, Padova, Mantova e Lecce. A Mantova i pensionati saranno 150, pari a circa il 15% del personale di Mps occupato nella nostra provincia. Nelle passate settimane, come rendono noto le sigle sindacali, la banca ha attivato colloqui, trasferimenti e riqualificazioni per il personale interessato. Nonostante ciò la manovra ha evidenziato l’assenza di una programmazione formativa esigibile (cui hanno diritto coloro che accedono ai nuovi ruoli), una conduzione non ottimale dei colloqui gestionali, ed una limitata capacità di ascolto e di comprensione delle esigenze dei colleghi. Da qui i sindacati avanzano le loro richieste. “In una fase così delicata per la banca, che dal 1° dicembre dovrà assorbire l’urto delle 4.125 uscite simultanee di personale, pur nella mancata condivisione del riassetto – per il quale non è stato possibile trovare un punto di sintesi con l’azienda – le organizzazioni sindacali ritengono opportuno ricercare delle fasi di dialogo a livello centrale e periferico, per gestire al meglio le ricadute sui dipendenti (nel Mantovano ne restano circa 800, ndr) riguardo ai nuovi carichi di lavoro, alla nuova organizzazione, alla formazione e alla gestione dei rischi operativi”. Era lo scorso 4 agosto quando venne raggiunto l’accordo sindacale che prevedeva l’uscita, su base volontaria, di 3.500 dipendenti, a fronte della quale sono pervenute 4.125 domande, di cui 4.005 per il Gruppo Mps e 120 extra gruppo. Per i coordinamenti sindacali, accontentare tutti i dipendenti che vorrebbero lasciare la banca, approfittando dello scivolo fino a 7 anni di contributi che scade oggi, costerebbe fino a 180 milioni in più. E proprio all’incontro, l’amministratore delegato ha espresso un orientamento positivo in ordine alle istanze sindacali, “fermo restando il completamento del processo legato all’aumento di capitale e le decisioni che saranno assunte dal Cda, unitamente alla definizione del piano gestionale di sostituzione”.