MANTOVA La cabina di regia fra Comune e associazioni del commercio e delle attività artigianali ha aggiornato i lavori con una sostanziale stretta di mano fra le parti, in relazione a un piano di rilancio del centro storico, dove le numerose vetrine dei negozi sfitti impongono anche all’amministrazione un a seria riflessione.
Si tratta di una moria che in buona parte va correlata alla presente congiuntura economica, ma in parte anche – sostengono i commercianti – alla politica gestionale dell’ente che parrebbe avere privilegiato troppo le aree marginali, trascurando eccessivamente il cuore pulsante, o che tale dovrebbe essere, della città storica ed economica.
L’ultima chiusura annunciata, in ordine di tempo, è quella di “Carmen 41”, la boutique di Carmen Zapparoli che a buon diritto rappresenta un emblema storico e consolidato del commercio cittadino e dell’associazionismo di categoria.
Motivi personali sono da ricondursi all’origine della sua scelta già annunciata sui canali social, con decorrenza dal 4 gennaio prossimo per tutti e tre i mesi canonici successivi di liquidazione totale. Resta il fatto che anche questa verrà ad aggiungersi alle già numerose saracinesche abbassate di via Verdi, con scarse possibilità di riapertura a breve.
Il rappresentante dei commercianti di Confcommercio, Stefano Gola, denuncia un sostanziale peggioramento della situazione rispetto agli anni di gestione amministrativa del centrodestra: «Negli anni di Sodano – commenta – il centro era ravvivato, e non sono solo io a dirlo. All’amministrazione Palazzi non posso fare colpe, intendiamoci. Anzi, la città all’esterno è ciò che si può definire una favola. Non così si può dire per il centro, che per ammissione dello stesso vicesindaco Giovanni Buvoli è in grave sofferenza. Non lo vede solo chi non lo vuole vedere».
Una situazione tutta mantovana, dicono alcuni, ma Gola stesso estende i confini della crisi: «No, le altre città non sono messe meglio. Persino a Verona non è tutto oro, e noi lo tastiamo con mano, visto che abbiamo rapporti stretti e commerciali anche là».
Dal canto suo l’amministrazione ha messo a disposizione 30mila euro per ravvivare il centro della città nei fine settimana, ma non sembra un investimento decisivo né risolutivo. Su altro fronte invece, rientra nei piani della giunta comunale la riqualificazione di corso Umberto I nel tratto che va da piazza Cavallotti a via Battisti. Creare un ingresso ben studiato dallo studio professionale Archiplan, come annunciato dall’assessore Iacopo Rebecchi può essere un punto di partenza. L’importante, pensiero comune, è invertire la