Pasta fatta in casa e cotechino, a tavola vince la tradizione

tortelli

Mantova Si comincia con agnoli, tortelli, pasta fatta in casa, si prosegue con cotechino e lenticchie o purè, bollito misto, pollo alla Stefani, cappone, arrosti, ma su alcune tavole si trova anche pesce d’acqua salata e dolce (immancabile il luccio in salsa), crostacei e frutti di mare. E naturalmente antipasti in serie e panettone, pandoro e l’anello di Monaco accompagnati dalle creme più varie per concludere. Un tributo alla tradizione, che viene rispettata anche alla Viglia rispettando il precetto di “mangiare di magro”.

A poche ore dalla festa più importante e sentita dell’anno le cucine dei 1000 ristoranti mantovani (a fine 2021 erano 1199 le imprese della ristorazione registrate in Camera di Commercio, 1000 quelle attive), che danno lavoro a 5269 addetti, sono in piena attività per farsi trovare pronte ad accogliere le persone decise a consumare il pranzo fuoricasa.

Una giornata speciale per tante famiglie mantovane e non solo: non mancano le prenotazioni di persone provenienti dalle province limitrofe, di turisti italiani e stranieri. E’ anche un’occasione per scrollarsi di dosso la pesante eredità degli ultimi due anni, caratterizzati da Covid, lockdown, guerre, crisi energetiche e inflazione alle stelle.

“Gli italiani amano stare al ristorante per celebrare in compagnia la festa più sentita dell’anno – conferma il presidente di Fipe-Confcommercio Mantova Giampietro Ferri – un dato positivo è la ripresa delle cene aziendali, che si erano fortemente ridotte gli anni scorsi, ai livelli del 2019”.

Secondo Fipe questo potrebbe essere il Natale del ritorno alla normalità con il numero di persone attese nei ristoranti che torna ai livelli pre-pandemia, con un giro d’affari che rappresenta il il 10% circa del fatturato annuale.
Per quanto riguarda i prezzi, il costo medio è di 70 euro a testa, per un menù che quasi nella totalità dei casi sarà a prezzo fisso, con bevande quasi sempre incluse.