Piazza Alberti non piace, ma c’è chi vota sì

Ok da Zera (Lega), De Marchi è incerto. Fermo no di Bulbarelli e di Fi

MANTOVA Mentre sui social network e su vari organi di informazione si infiamma il dibattito riguardo allo studio di fattibilità della nuova piazza Alberti, si prefigura anche l’esito del voto in aula, allorché quello studio diventerà progetto, e quindi strumento operativo. Svariati intellettuali hanno già bocciato, con varie motivazioni, le simulazioni di come “piaseta” diventerà, una volta tolte le auto e sistemata la pavimentazione con i nuovi arredi urbani (panchine, fontane e fioriere). Ma non tutto è scontato sul fronte politico.
Benché sia scontato il via libera della maggioranza, anche sul fronte opposto qualche crepa si lascia intravedere. Sicuro è  Massimo Zera, consigliere leghista, che vede nel progetto qualcosa di migliorativo «Io voterò sicuramente sì», dice. E in questo apre un fronte di opposizione non al sindaco  Palazzi, ma alla sua stessa capogruppo  Alessandra Cappellari: «Liberare la piazza dalle auto e rifare la pavimentazione va bene. Per il resto, sono le solite palazzate». E voterà no.
E no secco è anche quello di  Paola Bulbarelli, capogruppo dei Fratelli d’Italia: «È un mega-progetto che bocceremmo in pieno; se si fosse trattato di piccoli ritocchi avremmo anche potuto votare sì, ma a queste condizioni… E dire che bastava fermarsi allo spostamento delle auto, magari in piazza Canossa, e a quello dei citybin, che lì proprio non ci stanno. Peraltro – aggiunge – credo che anche per spostare l’area di sosta delle auto sarebbe stato meglio trovare accordi con i residenti».
Chi però non è totalmente in linea è il collega  Luca de Marchi, che assicura: «Non darò un no pregiudiziale. Ma prima voglio che se ne parli in commissione (cosa che ho già chiesto), progetti alla mano».
Più compatta invece semra Forza Italia: «Voteremo no – commenta il capogruppo  Pier Luigi Baschieri –. Diciamo invece sì alla liberazione delle auto, non certo alle storture architettoniche che modificano e snaturano quella piazza».