Piccole paci da ricostruire, il paesaggio urbano dopo guerre e disastri

MANTOVA – Da oggi a venerdì, Mantova diventa crocevia di riflessione e confronto internazionale nell’ambito di Mantovarchitettura, con la prima espressione pubblica del quarto ciclo della Cattedra Unesco su tutela e pianificazione nelle città storiche. «È un’occasione importante per avviare un dialogo produttivo tra esperti di provenienze diverse – spiega il professor Stefano Della Torre – un dialogo destinato a costituire un riferimento per il futuro». Il tema scelto è tra i più drammaticamente attuali: la ricostruzione del paesaggio urbano storico dopo guerre o disastri. «Occuparsi di conservazione non significa trascurare la sofferenza delle popolazioni colpite – sottolinea Della Torre – ma pensare a un futuro in cui la ricostruzione ricerchi una vera sostenibilità, non solo come restituzione di immagini, ma come sviluppo di processi sociali e culturali nel tempo». L’inaugurazione (oggi alle 14.30, nel Campus di Mantova) vedrà la presenza dell’assessore Alessandra Riccadonna e di Chiara Dezzi Bardeschi, responsabile della missione Unesco in Ucraina. Tra gli ospiti, anche rappresentanti da Iraq, Libano, Siria e Ucraina, oltre che esperti di cattedre Unesco europee. Al centro, l’esperienza della rigenerazione di Mosul con il programma “Reviving the Spirit of Mosul”, presentata da chi l’ha vissuta direttamente. «I danni al patrimonio storico delle città hanno spesso una cinica valenza simbolica – riflette Della Torre – in molti casi, una parte del patrimonio diventa simbolo del nemico o dell’oppressore colonialista». Il programma prevede testimonianze e contributi scientifici su temi come il nesso tra autenticità e sostenibilità, il passaggio dalla ricostruzione dei monumenti alla rigenerazione dei paesaggi urbani, e le sfide delle città divise, in cui si è persa la ricchezza multiculturale. L’Italia porterà il suo contributo con esperienze concrete: dai rilievi post-sisma del 2012 nel mantovano, alle collaborazioni in Eritrea, Gerusalemme e Cipro. «Mantova ospita un laboratorio internazionale – conclude Della Torre – per costruire insieme qualche piccola pace. Come diceva Umberto Eco: «la pace universale è utopica quanto l’immortalità, ma medicare una ferita è cosa buona, allunga la vita e la rende migliore».