“Prima è salute”, le proposte del Pd per abbattere le liste d’attesa nella sanità

MANTOVA  “Prima è salute” è lo slogan che dà il titolo alla campagna del PD, in partenza in questi giorni su tutta la provincia mantovana. Si tratta di una iniziativa, declinata su otto punti, volta a raccogliere firme su tutto il territorio con l’intento di poter riorganizzare il sistema sanitario regionale in relazione a criticità quali l’inaccessibilità al fascicolo sanitario, le lungaggini legate ai percorsi di cura e altre spinose problematiche che il paziente deve subire qualora entri in contatto con l’universo sanità. In ultima istanza, l’intenzione del Partito Democratico della Lombardia è quello di smuovere il governatore Fontana e Letizia Moratti sull’annoso problema delle liste d’attesa, dando voce ai cittadini che riescono finalmente ad esprimersi attraverso una petizione radicata nel territorio e modulata su proposte concrete, reali.

A tal proposito, Antonella Forattini – consigliera regionale di partito – parla di “distruzione della medicina territoriale e di sistematico depotenziamento degli ospedali”.

“Quello delle liste di attesa – prosegue la Forattini – è il problema più grave, insieme a quello legato alla carenza dei medici di base. In questi anni di attività di consiglio abbiamo ricevuto migliaia di segnalazioni da parte di cittadini mantovani che non riescono ad ottenere dal sistema sanitario regionale le prestazione a cui hanno diritto. Sono costretti, quindi, a rivolgersi alla sanità privata a pagamento oppure, se non possono, devono attendere anche lunghi mesi compromettendo così la tempestività delle cure”.

Ma i soldi sembrano esserci (quelli del PNRR) solo che vengono spesi senza criterio o che non rimangano addirittura inutilizzati.

Così Antonella Forattini, mentre il segretario provinciale del PD, Marco Marcheselli punta più ad una soluzione pratica che permetta di ovviare al problema delle lunghe liste di attesa. “Se la regione ritiene impossibile il rispetto dei tempi, in extremis pensi all’eventualità di far fare gli esami clinici e diagnostici in regime privatistico (in libera professione) ma a carico del sistema pubblico. Noi non siamo contro i privati, che nella nostra regione rappresentano una sicura risorsa, ma il sistema pubblico dev’essere in grado di reggersi sulle proprie gambe. La battaglia sul territorio va di pari passo con quanto portiamo avanti anche a livello nazionale; l’obiettivo è un ritrovato equilibrio tra sanità pubblica e sanità privata”.

La petizione può essere sottoscritta sia on-line, sul portale di pdlombardia.it/sos-liste-dattesa, che presso i gazebo organizzati sul territorio, nonché nei vari circoli locali.

Barbara Barison