Quarantine box, come ritornare a scuola in totale sicurezza

MANTOVA Il ritorno sui banchi di scuola è ancora un’incognita. Come sarà possibile garantire il distanziamento sociale in aule spesso sottodimensionate rispetto al numero degli alunni? Per la riapertura delle scuole a settembre una delle possibilità al vaglio è quella di installare delle “quarantine box” fatte di legno e plexigass. Dei veri e propri cabinati deputati al mantenimento del distanziamento tra gli studenti ed alla conseguente formazione di assembramenti. La proposta arriva dallo studio “Bizzo e Cornacchini” di Mantova, specializzato in progettazione sostenibile ed ecocompatibile, con gli architetti Ilaria Bizzo e Stefano Cornacchini che avanzano tale possibile misura. In pratica si tratterebbe di prefabbricati tra l’altro realizzati con dei materiali al 100% riciclabili, facilmente smontabili. Ci sono anche dei prototipi concettuali che illustrano come dovrebbero mostrarsi qualora debba esserci la necessità di realizzarli. Certo è che servirebbero necessariamente delle aule ben spaziose per l’installazione di queste strutture. Lo stesso studio “Bizzo e Cornacchini” parla del progetto concepito dai suoi architetti. Esso viene definito un concepimento che risponde alle esigenze di una didattica aumentata e flessibile. Tipologia di studio che è propria delle forme di istruzione che appartengono ai Paesi dell’Europa del Nord. Lì la tendenza è quella di lavorare per gruppi all’interno di laboratori. In inverno si potrebbero installare anche in ambienti come palestre, corridoi e mense, mentre nei periodi caldi che di solito caratterizzano le prime settimane di riapertura delle scuole e le ultimissime che ne precedono la chiusura questi box possono anche essere impiantati all’esterno. Secondo i due architetti, mantenendo la distanza di sicurezza, gli alunni potranno seguire le lezioni seduti all’interno del box e avranno la possibilità di interagire con compagni e docenti, osservando la loro mimica e i loro movimenti. I Comuni di Marcaria e Marmirolo e di Conselice (Ravenna) hanno già mostrato interesse per il progetto.