Recuperate dopo vent’anni opere d’arte del Cinquecento rubate in chiesa nel Mantovano

MANTOVA  – Spariti nel nulla assieme ad altri oggetti e arredi sacri da due decenni, sono rispuntati qualche giorno fa in un deposito spedizioni di Marghera, in provincia di Venezia. Due sculture del Cinquecento, risultate parte di vari beni di arte sacra trafugati vent’anni fa nella chiesa di San Michele Arcangelo a Monzambano sono stati sequestrati dai carabinieri del Nucleo per la tutela del patrimonio culturale di Perugia (Tpc), nell’ambito di un’indagine coordinata dalla procura della Repubblica di Terni. Nello specifico si tratta di due angeli in legno dorato e policromo, nella disponibilità – hanno riferito gli investigatori – di un antiquario orvietano indicato al momento solo come “possessore in buona fede”. Le opere, il cui valore è stimato sui 20mila euro, sono state recuperate poco prima che fossero trasportate all’estero per essere vendute all’asta. I militari sono stati coinvolti grazie alla segnalazione dell’Ufficio esportazione della Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le provincie di Verona, Rovigo e Vicenza, interpellato per valutare la richiesta di rilascio della licenza di esportazione avanzata da una ditta veneta specializzata nel trasporto e nella spedizione di opere d’arte. La chiara funzione devozionale dei manufatti, l’epoca di realizzazione e la pregevole lavorazione, hanno indotto i militari ad un controllo più approfondito. Le immediate verifiche svolte nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, il più grande database di beni culturali rubati esistente al mondo gestito dal comando Tpc, e il confronto con la documentazione fornita dall’Ufficio scaligero del ministero della Cultura, hanno dato esito positivo. L’esecuzione del provvedimento urgente di sequestro, avvenuta direttamente nel deposito spedizioni della laguna veneta, ha così permesso di recuperare le sculture ancora imballate e pronte per essere trasferite in una nota casa d’aste europea. Gli investigatori cercheranno ora di ricostruire la catena dei vari passaggi di mano delle opere con l’obiettivo di risalire, attraverso l’individuazione del ricettatore, anche agli autori del furto nonostante il notevole tempo trascorso. Il furto risale alla notte fra il 31 maggio e il primo giugno 2001 quando nella circostanza i ladri depredarono la chiesa di San Michele Arcangelo. E nel bottino, assieme ad altri arredi oggetti sacri e di valore, finì anche questa coppia di angeli lignei in foglia d’oro, opera di un artista toscano del Cinquecento. Un recupero questo non isolato in quanto, alcuni anni fa, parte di quella refurtiva venne ritrovata dei carabinieri della stazione di Roma San Pietro, in un’abitazione della capitale ove, nella circostanza, erano custoditi parecchi oggetti d’arte provenienti da tutt’Italia, tra cui anche quattro putti ornamentali rubati nel corso dello stesso raid predatorio e restituiti alla chiesa di Monzambano nel giugno del 2018.