Sciopero: braccia incrociate o alzata di spalle? Bilanci contrastanti sull’adesione all’agitazione di ieri

MANTOVA Non c’è da stupirsi: al momento dei consuntivi sulla riuscita dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil contro la prospettata manovra del governo Meloni, dal sindacato arrivano conferme di massicce adesioni (oltre il 70% e con punte del 100%) mentre altri report tengono i numeri sotto la soglia del 10 percentuale. A Milano ieri sotto Palazzo Lombardia la Cgil ha portato circa 60 manifestanti su 2mila presenze, assicura il segretario territoriale Cgil Daniele Soffiati. «Quanto al pubblico – aggiunge –, nei servizi socio-sanitari e educativi e nell’igiene ambientale sono andate al lavoro prevalentemente le persone precettate. Rispetto alla scuola, la sospensione delle lezioni si è registrata soprattutto in provincia, tra Suzzara, Gonzaga e Pegognaga. Bisogna aspettare domani (oggi, ndr)per conoscere i dati di adesione».
In sintesi, «Matteo Salvini ha definito questo sciopero un capriccio, arrivando a dire che Cgil e Uil hanno organizzato un “weekend lungo”. Affermazioni volgari, tese a svilire la rinuncia dei lavoratori del pubblico, della scuola, dei trasporti e dei servizi afferenti agli appalti a una giornata di retribuzione per chiedere l’aumento dei salari, penalizzati dall’aumento del costo della vita, e per contestare una manovra economica iniqua», conclude Soffiati.