Senza casa, costretta a vivere come un clandestino

MANTOVA Mesi e mesi senza sapere dove potere andare a dormire da quando ha perso il lavoro e da quando anche in famiglia le cose hanno cominciato a precipitare.  Daniela, 52 anni, separata e, come se non bastasse, anche senza più un’occupazione, né alcun punto di riferimento per potersi appoggiare. Dunque, la drammatica svolta: accettare di fare quello che tanti fanno impunemente, sia pure in condizione di clandestinità: vivere abusivamente in un garage di Lunetta, inevitabilmente al freddo e senza nemmeno la luce.
Il caso, dietro segnalazione di alcuni cittadini, è arrivato al consigliere comunale di Fratelli d’Italia  Luca de Marchi, che ha voluto verificare di persona i fatti seguendo poi la vicenda umana anche nel percorso amministrativo ortodosso. «Daniela era una persona normalissima sino a pochi mesi fa – spiega il consigliere tricolore –. Aveva il suo appartamento in affitto in viale Fiume e un matrimonio naufragato alle spalle, senza però contraccolpi di sorta. Purtroppo è arrivata la perdita dell’occupazione, e da lì il disastro».
Il seguito della vicenda umana di Daniela è segnata da una serie interminabile di aiuti mai arrivati da nessuno, né da amici né da parenti. L’appartamento di viale Fiume è stato giocoforza lasciato libero per l’impossibilità di sostenerne i canoni. «Io l’ho incontrata in un garage vuoto di Lunetta dove vive da mesi senza riscaldamento e senza luce alla stregua di qualsiasi altro clandestino – prosegue de Marchi –. Devo dire che i servizi sociali del Comune sono stati solerti nel prendere in carico questa situazione particolare, e per questo devo ringraziare per l’attenzione e la prontezza lo stesso assessore  Andrea Caprini e la sua dirigente di settore. Mi hanno assicurato che stanno già lavorando per togliere Daniela da questa situazione di deriva».
L’auspicio comune è che la tormentata vicenda di Daniela possa trovare rapida soluzione. «Nell’attesa – conclude Luca de Marchi – io faccio quel che posso, e i beni di prima necessità glieli sto procurando io».