Ci ha sperato fino all’ultimo di non essere scoperto. Forse aveva anche festeggiato, con qualche suo “socio in affari” il mancato arresto. Ma la Giustizia è lenta, ed il tempo è galantuomo.
12 luglio 2007. Ore 11,30. Banca Agricola Mantovana, agenzia nr. 101 di Mantova, viale Gorizia 20/B. Entra nella filiale della banca un soggetto maschile, con una tuta bianca ed un cappellino che, dopo aver superato l’ingresso, si celava il viso con un passamontagna. Il direttore, avendo notato la scena da una telecamera a circuito chiuso, azionava immediatamente l’allarme collegato con le Forze dell’Ordine. Il direttore e tutti i cassieri presenti, avendo notato la scena ed avendo capito che si stava per compiere una rapina, abbandonavano le postazioni di lavoro rifugiandosi negli uffici interni, dove si chiudevano a chiave.
Il malfattore rimaneva spiazzato dall’abbandono di tutti i cassieri e, disorientato, si dirigeva verso l’uscita, abbandonando l’idea di compiere la rapina. Tale scena veniva vista dal vivo da 6-7 clienti che erano presenti all’interno dell’istituto di credito.
Sul posto, poco dopo, giungevano i Carabinieri del Nucleo Radiomobile, che provvedevano ad ascoltare i clienti testimoni, oltre che al personale in sevizio presso l’istituto di credito.
Nelle immediate adiacenze della banca i Carabinieri rinvenivano e sequestravano un cappellino nero, un passamontagna blu, del nastro adesivo trasparente ed un cutter.
Il materiale rinvenuto e sequestrato veniva inviato ai RIS Carabinieri di Parma, al fine di verificare la presenza di impronte digitali o cercare tracce biologiche.
Dopo anni è arrivata la risposta dai Carabinieri del Raggruppamento Investigazioni Scientifiche di Parma: “concordanza tra il profilo della scena del crimine inserito in Banca Dati del DNA e quello del soggetto di cui al codice prelievo XXX”.
Bingo!
Il Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Mantova, nei giorni scorsi, ha così denunciato alla Procura della Repubblica un 37nne barese, attualmente ospite delle patrie galere italiane, ritenuto responsabile della tentata rapina commessa nel lontano 2007.
Il procedimento penale si trova nella fase delle indagini preliminari, e l’eventuale colpevolezza dell’interessato dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.