Verso la mobilitazione nazionale, Cappellari e Carra: “La gente è arrabbiata”

MANTOVA La clamorosa evoluzione della crisi di Governo che ha portato gli acerrimi “nemici” del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico ad intavolare un esecutivo scansa-elezioni, assegna al centro-destra il ruolo di forza d’opposizione. Dopo aver esposto i propri dubbi al capo dello Stato, il polo composto da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia ha già cominciato a delineare le strategie per i prossimi mesi. Le prime due forze, guidate rispettivamente da Matteo Salvini e Giorgia Meloni, indicano con determinazione un ritorno alle manifestazioni di piazza. Il leader della Lega lancia con anticipo una mobilitazione nazionale per il 19 ottobre, a Roma, che a quanto pare farà il tutto esaurito. La riprova sono i telefoni “bollenti” che negli ultimi due giorni hanno subissato la sede del Carroccio. A tale riguardo la segreteria provinciale di Mantova si sta già organizzando per mettere a disposizione i pullman per consentire a militanti e cittadini impossibilitati a raggiungere la capitale con mezzi propri di partecipare alla grande protesta. «Solo questa mattina (ieri per chi legge, ndr) mi hanno contattato in una ventina di persone per bloccare i posti, ma so che altri simpatizzanti hanno chiamato anche il nostro segretario provinciale Antonio Carra – svela il consigliere regionale della Lega Alessandra Cappellari -. Un pullman è praticamente già al completo e questo dimostra che la gente, compreso chi è rimasto inizialmente disorientato dalla scelta del nostro leader, dopo avere preso atto dell’inciucio pre-esistente tra grillini e piddini, sta confermando tutta la fiducia possibile in Matteo Salvini, l’unico che ha mantenuto una posizione di coerenza e che ha dimostrato che se si vuole le cose si possono fare». Prima, però, viene il tradizionale raduno di Pontida, in programma il 14 settembre. «Un pullman è già pieno – dice Carra -, ma saranno decine anche le auto al seguito, mentre tanti giovani hanno affittato dei camper con cui si porteranno là la notte prima. Inutile sottolineare quanto i cittadini, e non mi riferisco solo ai leghisti, siano arrabbiati per quanto sta succedendo. Salvini ha smascherato l’inciucio che Conte e parte dei cinquestelle avevano col Pd, ora sta a tutti noi non indietreggiare di un centimetro, perché l’esecutivo che sta per nascere sarà telecomandato da Bruxelles, quindi non farà mai gli interessi degli italiani». Le settimane successive, invece, il testimone passerà ai gazebo delle piazze italiane, dove i sostenitori del Carroccio potranno firmare un appello contro il nuovo esecutivo. Dal canto suo Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, indice una manifestazione direttamente a piazza Montecitorio per il giorno in cui il Conte bis chiederà la fiducia in Parlamento: «Noi siamo pronti a scendere in piazza per dire “no” al patto della poltrona». Insomma, per dirla con le parole della senatrice Isabella Rauti, eletta nel 2018 nel collegio uninominale di Mantova: «Protestare, ma sin da subito, contro questa alleanza innaturale che ha privato i cittadini del diritto a tornare al voto. Vedere i Pd, il partito sempre respinto alle elezioni tenutesi negli ultimi diciotto mesi tornare al potere è qualcosa di irrispettoso. Ma la cosa peggiore, nel caso questo matrimonio d’interesse durasse più del dovuto, è quello che poterà: immigrazione incontrollata, ius soli, aumento delle tasse con patrimoniale annessa e altri abomini che faccio persino fatica ad elencare».

Matteo Vincenzi