Visite private non autorizzate di un medico del Poma, processo alle battute finali

L'ospedale Carlo Poma di Mantova

MANTOVA – Nuova udienza ieri del processo che vede sul banco degli imputati Dante Guidetti, 63 anni, ex dirigente di primo livello nell’unità operativa di chirurgia vascolare, accusato di truffa aggravata perpetrata nei confronti dell’Azienda socio sanitaria territoriale, l’ex Asl, costituitasi parte civile nei suoi confronti. Secondo la procura il medico, ora in pensione, all’epoca autorizzato a svolgere attività professionale in regime di intramoenia negli ambulatori del Poma, al centro Smao di Castiglione delle Stiviere e al Mediogroup di Suzzara, avrebbe in realtà esercitato anche in altri poliambulatori e studi medici non autorizzati, facendo visite private, pur essendo vietate dal rapporto di esclusività. In questo modo avrebbe incassato indennità non dovute per oltre 126mila euro in un periodo di quattro anni, dal 2012 al 2016. Nel corso della fase dibattimentale però erano emersi ulteriori dubbi circa l’esatta somma complessiva contestata all’imputato. La cifra infatti necessitava di un calcolo più preciso, considerando anche che la stima, come risulta agli atti, era stata fatta sul contratto firmato dal medico con l’azienda nel 1991, quando ancora non esisteva l’euro. Ieri mattina davanti al giudice Chiara Comunale ha deposto in qualità di testimone proprio una dirigente dell’ufficio amministrativo dell’Asst chiamata a chiarire tale incertezza. Conclusa l’escussione la seduta è stata aggiornata al prossimo 5 maggio.