festival Segni, la XV edizione non è davvero finita: la visione continua fino al 30 novembre

MANTOVA La XV edizione di SEGNI non è davvero finita. Le tradizionali nove giornate diventano un mese di spettacoli, podcast, interviste e laboratori, spazi di dibattito intorno agli eventi e a tematiche attuali e d’interesse per le nuove generazione ma anche per educatori, genitori e operatori, più di 150 eventi a cui accedere in qualsiasi momento e gratuitamente attraverso la piattaforma segninonda.org. ‹‹Tante le scuole e i genitori – dicono gli organizzatori – che ci scrivono dicendoci che torneranno con calma su SEGNI IN ONDA, usandola come rifugio e spazio dove trovare stimoli durante questo nuovo lock down. Nelle classi o durante le ore di DAD, molte insegnanti, stanno programmando degli spazi dedicati alla visione delle diverse proposte. Continuiamo a ricevere, con grande piacere, le foto del setting domestico o scolastico della visione condivisa, immagini che ci restituiscono un po’ l’emozione dello stare insieme››. Un festival online, dilatato come tempi e accessibile a tutti attraverso il quale Mantova ha attirato l’attenzione come città che sa reagire con una proposta culturale all’avanguardia, riconosciuta anche dall’estero. L’associazione Segni d’infanzia sta infatti ricevendo tante richieste da festival italiani per riempire, in futuro, di nuovi contenuti la piattaforma SEGNI IN ONDA. ‹‹La situazione che stiamo vivendo – dice Cristian Cazzola – deve essere presa con un atteggiamento costruttivo, senza restare nell’attesa che passi, ma cercando di capire quali sono i cambiamenti di scenario mentale che questa situazione ci porta a vivere, per trovarne i regali inaspettati››. Citando Enrico Galliano, docente e autore, intervistato in uno degli appuntamenti de La voce di Geppetto, quello che SEGNI invita a fare è “aprire la porta della serendipità”, ovvero quella situazione che fa sì che ci siano le condizioni favorevoli per uno scarto e una crescita. Tanta l’attenzione sulla manifestazione anche da parte della critica teatrale – sono intervenuti negli spazi degli Spunti(ni) critici tra gli altri Graziano Graziani di Rai 3, Alessandro Toppi e Carlotta Tringali – che ha sottolineato la qualità delle proposte, la capacità e l’importanza di creare una vera e propria comunità e di “nutrite gli spettatori rimettendo al centro i bambini, creando accessibilità ai luoghi del sapere utili a incoraggiare il confronto con l’inedito”.

La comunità di SEGNI è destinata ad ampliarsi nelle prossime settimane così come si spera crescano anche le donazione a sostegno del progetto. C’è infatti la possibilità di continuare a donare attraverso la campagna “L’onda la fai tu” dal sito segnidinfanzia.org/donazione. Gli utenti attivi sulla piattaforma stanno arrivano a 10.000, connessi da tutta Italia e dal mondo. Gli organizzatori ci tengono a ringraziare l’amministrazione comunale che crede e sostiene il progetto e tutti i partner e sponsor che hanno dato il proprio contribuito, pur nella complessità dell’anno. Un grazie anche ai volontari – che anche a distanza hanno fatto la loro parte, diffondendo e facendo conoscere la piattaforma – e agli stagisti universitari e degli Istituti Superiori operativi dal vivo insieme allo staff: Anna Agosta, Sofia Ganzarolli, Nicola Mantovani, Martina Tondo e Marinella Righetti.

La premiazione del Contest. Evento atteso della giornata di domenica è stata la diretta delle 19:00 direttamente dalla “pancia della balena”: un luogo non luogo che ha stimolato la creatività e l’immaginazione di tutti i bambini e i ragazzi che hanno partecipato al Contest legato all’animale simbolo. La Direttrice artistica, Cristina Cazzola, in compagnia della giornalista Valentina De Poli – che ha dato la voce alla balena nei podcast giornalieri – hanno ripercorso insieme attraverso gli elaborati creati dalle scuole e dalle famiglie, visibili grazie a un video realizzato a Palazzi dei Bambini, alcuni dei pensieri e dei temi affidati alle creazioni artistiche. Ad aggiudicarsi il titolo di scuola ambasciatrice del Festival è stata la scuola dell’infanzia G. Biffi di Eremo, la cui opera ha ottenuto 531 like: che ha coinvolto tutte le sezioni nella creazione collettiva di un grande pannello dove la balena è stata creata assemblando diversi materiali, da tappi di sughero a conchiglie, da chicchi di caffè a nastri colorati e spaghi, fino a foglie e sassolini. Una balena che nuota fra onde fatte dai nomi di tutti i bambini, un lavoro di squadra per raccontare che nella pancia della balena si sentono “felici…al calduccio…riparati…al sicuro…tranquilli…coccolati…”. Come prima classificata la scuola sarà coinvolta nell’immaginare la prossima edizione del Festival di cui sarà ospite speciale.

Al secondo posto invece si è classificato il nido d’infanzia La tartaruga e la cicogna di Porto Mantovano (222 like) con un’altra opera di grandi dimensioni intitolata Bale-nido perché il nido può essere una grande pancia di balena, un luogo dove “sentirsi al sicuro, in cui sentirsi liberi di esprimersi, conoscere nuovi amici per percorrere mari fatti di incredibili scoperte”. Sotto un arcobaleno di manine colorate c’è una grande balena bianca all’interno della quale le educatrici hanno chiesto ai genitori dei bambini di scrivere cosa per loro rappresenti il nido, tra le tante si legge crescita, giochi, sicurezza, famiglia. Al terzo posto invece la scuola dell’infanzia di San Silvestro (209 like) con un’opera tridimensionale, una balena cicciotta con la bocca aperta, un sorriso fatto di setole di spazzolini da denti, dentro le sagome di tanti bambini sorridenti e la scritta “nella pancia della balena abbiamo giocato, cantato, disegnato… fatto arrabbiare e sognato”. L’opera è stata l’esito di un lavoro di esplorazione delle emozioni e dell’esperienze vissute durante il lock down.

Quest’anno tra le opere delle scuole si sono distinti, come novità di tipologia, quattro lavori digitali, tre e-book sfogliabili online, tutti da ascoltare delle scuole dell’infanzia di Cividale Mantovano, San Martino dell’Argine e Rivarolo Mantovano e un video della scuola primaria di Pozzolo sul Mincio. Interessanti anche i lavori di alcune studentesse del Liceo artistico Giulio Romano che restituiscono la visione “teen” della pancia della balena. Il primo classificato invece della categoria famiglie è Alessio Corradi di Redondesco che lega alla sua balena un messaggio di rispetto dell’ambiente. Anche lui sarà ambasciatore del Festival e ospite di SEGNI 2021.

Nei prossimi mesi SEGNI resta a disposizione di tutti gli insegnanti per aprire un dialogo capace di usare questo strumento e questa situazione per sperimentare modelli educativi capaci di valorizzare la creatività e l’impegno che gli insegnanti hanno dimostrato di saper metter nel loro lavoro.