Mantova Il Teatro Bibiena è conquistato dal prodigioso talento del quasi quattordicenne Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791). È il 16 gennaio 1770: una data memorabile che ogni anno, dal 2020, Oficina OCM celebra con la rassegna “AmaDeus exMantova”, ciclo di incontri e concerti in ricordo del soggiorno mantovano di Wolfgang Amadeus Mozart e del padre Leopold, che per l’edizione 2025 si è conclusa con l’evento intitolato “Mozart e il ballo nelle lettere dall’Italia”, ieri pomeriggio presso l’Accademia Nazionale Virgiliana. Luogo mozartiano per eccellenza, l’Accademia, che tuttora custodisce il programma originale – esposto per l’occasione – di quello storico concerto durante il quale il “giovanetto Amadeo Motzzart” esibì le sue straordinarie doti di strumentista al clavicembalo e al violino, di compositore e anche cantante tra l’entusiastica approvazione dei presenti. Oltre a questo meritato successo, la permanenza di Mozart a Mantova tra il 10 e il 20 gennaio 1770, nel corso del suo primo viaggio in Italia, gli riservò occasioni di incontri e relazioni significative, come l’ospitalità del Conte Eugenio d’Arco all’interno del palazzo di famiglia e l’affettuosa accoglienza dalla poetessa Marianna Sartoretti, ma anche l’amarezza di vedersi negare la visita dal principe Michele di Thurn und Taxis, chiuso nella sua abitazione che oggi conosciamo come Palazzo Soardi. Le più autentiche e dettagliate testimonianze di quei momenti provengono dalle numerose lettere tra i Mozart in viaggio e i famigliari a Salisburgo ed è questo il tema approfondito in Sala Accademica da Nika Tomasevic, storica della danza, e Paola Besutti, musicologa e accademica virgiliana. Un fitto epistolario relativo ai tre viaggi mozartiani in Italia, determinanti per la formazione di Wolfgang, da cui emerge la sua crescente passione per la danza alimentata da quanto ebbe modo di conoscere nei teatri italiani. L’approfondita ricerca di Nika Tomasevic ha evidenziato come Mozart, affascinato dalla danza e lui stesso capace di cimentarsi in passi virtuosistici, abbia prodotto in quegli anni una notevole quantità di minuetti finalizzati al ballo e maturato l’idea di inserire balletti nelle sue opere. Anche in quest’ambito va riconosciuto quanto abbia influenzato compositori e coreografi con una visione geniale e innovativa. A impreziosire ulteriormente l’incontro, i pregevoli interventi dell’ensemble dell’Orchestra da Camera di Mantova, composto da Emma Parmigiani, violino, Inesa Baltatescu, violino, Vincenzo Starace, viola, e Lorenza Baldo, violoncello, con l’interpretazione di un minuetto di Mozart e uno di Haydn e del conclusivo il Quartetto n. 15 in re min. K 421, pagina intensamente espressiva della matura poetica mozartiana.