Quel legame tra la Camera degli sposi e Leonardo da Vinci

MANTOVA –

“C’è una correlazione tra la Camera degli Sposi e La Gioconda” – così afferma Riccardo Magnani, scrittore e divulgatore di Leonardo da Vinci, il Rinascimento e la cartografia relativa ai primi viaggi nelle Americhe. Magnani vive a Lecco, ma le sue origini sono mantovane; lo abbiamo intervistato per conoscerlo meglio.
Dottor Magnani, da dove nasce questa passione per Leonardo?
“Nasce casualmente circa 15 anni fa, visitando un palazzo della Valtellina dove c’è una sala ad opera di un personaggio acculturato del 1400 circa e da lì ho iniziato a fare ricerca, trovando correlazioni legate all’ambito culturale e geografico del tempo, scoprendo legami anche con Mantova”.
Ha scritto diversi libri, a quale libro è più “affezionato”?
“Sono legato a tutti, perché fanno parte di un percorso unico, volto a ricostruire il compendio di conoscenze che sono arrivate a Firenze all’inizio del quindicesimo secolo e hanno dato vita al metodo scientifico e alla rivalutazione di tutte le arti, non solo quelle pittoriche e scultoree, ma anche quelle scientifiche. L’ultimo (La Musica Scava il Cielo (ndr)) per contenuti ci aiuta a comprendere il rapporto tra l’uomo e l’universo”.
Qual è suo legame con Mantova, torna spesso?
“Mio padre e mia nonna erano di Ostiglia e ho dei ricordi molto cari; purtroppo non torno spesso a Mantova, ogni tanto vengo per motivi di studio, per Palazzo Ducale: ad esempio c’è una correlazione tra la Camera degli Sposi e La Gioconda legato al discorso del matrimonio spirituale; anche alla rotonda di San Lorenzo c’è un busto che ritrae un giovane Leonardo: ve ne sono un’infinità, perché Leonardo rappresentava un riferimento nel mondo culturale dell’epoca”.
Cosa penserebbe Leonardo oggi della società odierna tra guerre, post pandemia e perdita dei valori?
“Posto che è difficile entrare nella testa di chiunque, penso che Leonardo potrebbe essere amareggiato perché era attento a ricostruire la conoscenza per come ci è stata tramandata dagli antichi, e credo che avrebbe fatto di tutto per provare a portare dei canoni del sapere diversi nella traccia dell’uomo”.