MANTOVA Il coccodrillo è, nel gergo giornalistico, un necrologio di persone illustri, preparato quando sono ancora in vita e tenuto pronto nel cassetto. Chi ci prepariamo a piangere? L’ippopotamo prestato per sei mesi dal Museo Kosmos di Pavia, lo straordinario reperto esposto in Palazzo Ducale dal 6 aprile al 9 ottobre 2022.
L’ippopotamo è quello, di sesso femminile, cacciato da Federico Zerenghi nel 1600 e di lì a pochi anni acquistato dai Gonzaga, quand’era oramai morto e trattato per la conservazione (ossia “tassidermizzato”). I signori di Mantova misero sull’animale la mummia di Rinaldo Bonacolsi, detto Passerino, spodestato e ucciso nel lontano 1328. Questo bizzarro allestimento un po’ zoologico – Passerino a cavallo dell’ippopotamo – è documentato agli inizi del Seicento, poi la mummia pare sia stata buttata nel lago intorno al 1700, ma la galleria delle Metamorfosi nel 1707 era ancora detta «del Cavallo» (ossia il cavallo marino: l’ippopotamo) e solo negli anni settanta del Settecento l’ippopotamo uscì dal Palazzo, per giungere in Accademia e di lì a poco, nel 1783, al Museo di Pavia. Nel viaggio da una città all’altra, l’animale fu sostanzialmente privato del suo significato allegorico e si fece, da reperto storico e simbolico, semplice oggetto di interesse naturalistico.
Questo incredibile reperto – forse la tassidermia di mammifero più antica esistente al mondo, o comunque una delle più antiche – sta per lasciarci e tornare a Pavia. È visibile fino a domenica 9 nella galleria delle Metamorfosi e lo saluteremo non senza rimpianti.
La storia che è dietro l’ippopotamo è appassionante come quella di un dipinto di Caravaggio e recenti studi ne hanno rivelato il fascino e i dettagli: tanto un recente libro di Marco Venturelli, quanto il saggio dedicato all’animale da Jessica Maffei, Paolo Guaschi, Stefano Maretti ed Edoardo Razzetti, nel catalogo Naturalia e mirabilia. Scienze alla corte dei Gonzaga, a cura del Palazzo Ducale di Mantova. A Mantova, la sua presenza si ammanta di mistero, di simboli e di riferimenti letterari. Basti pensare che la galleria delle Metamorfosi accoglieva l’ippopotamo e cinque coccodrilli, forse con riferimento a Plinio, il quale afferma (Naturalis Historia, VIII, 96) di aver personalmente visto un ippopotamo e cinque coccodrilli – una coincidenza? – nei giochi venatori promossi da Marco Emilio Scauro nel 58 a.C. a Roma, in un euripo temporaneo.
“Ci mancherà! Personalmente, cerco di passare tutti i giorni a salutarla; si tratta infatti di un ippopotamo femmina. Le abbiamo anche trovato un nome: la nostra restauratrice Daniela Mazzaglia l’ha battezzata Ippolita, come la regina delle Amazzoni (o, cambiando genere, la madre di Wonder Woman). Siamo grati al Museo Kosmos per il prestito e speriamo che in futuro ci siano nuove occasioni di collaborazione. Mi sa che quando partirà dal Palazzo Ducale, ci scapperà una lacrimuccia.”
(Stefano L’Occaso, Direttore di Palazzo Ducale di Mantova).
La mostra Naturalia e mirabilia è stata visitata, dalla data della sua apertura, da oltre 130.000 visitatori. Dopo il 9 ottobre la sezione della Wunderkammer chiuderà per lavori di sistemazione dell’allestimento, per riaprire al più presto.