Accertamenti Imu, la minoranza: ”Vanno fatti solo se corretti”

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MEDOLE – Repliche su repliche rispetto alla questione Imu da parte di amministrazione e opposizione di Medole. Um botta e risposta per stabilire se sia o meno giusto accertare, e nel caso incassare, se l’imposta Imposta Municipale Propria (Imu), sia stata o meno pagata dal cittadino. Questa volta è la minoranza, nella persona dell’ex assessore al bilancio Franca Caiola nonché consigliere d’opposizione del gruppo “Medole insieme verso il futuro”, a parlare obiettando alle dichiarazioni dell’attuale assessore al bilancio, Laura Lilloni. che a sua volta ha risposto alle accuse mosse al Comune dall’ex sindaco Giovanni Battista Ruzzenenti.
Lilloni aveva ribadito il concetto che l’amministrazione non aveva commesso alcuna ingiustizia, e meno che meno violato la Costituzione come invece aveva detto l’opposizione, nel procedere con i controlli rispetto ai pagati dell’Imu. Al contrario aveva ribadito la legittimità dell’azione secondo quello previsto dalla legge.
«Intervengo in risposta all’assessore Lilloni che, in merito agli accertamenti Imu /Tasi, ha replicato in maniera scontata, ma deviata dal merito della questione. Ruzzenenti nel suo intervento non ha messo in discussione l’obbligo di eseguire gli accertamenti, ma la mancanza di equità fiscale ed è qui che sta la violazione dell’art. 53 della Costituzione – ha spiegato Caiola -. Ruzzenenti non dice di non fare gli accertamenti, ma di emetterli solo dopo essersi assicurati della correttezza del valore venale delle aree in questione, correttezza che in questo caso manca dato che il loro valore è pari a quello delle aree concretamente edificabili. Questi valori normalmente vengono definiti dal comune ad inizio anno, ma possono essere modificati in qualunque momento con una semplice delibera di indirizzo. È questo che viene chiesto al Comune: ritirare gli avvisi e rivedere i valori delle aree che rientrano in queste casistiche. Gli accertamenti normalmente vengono affidati a società esterne che applicano la legge tout court. Ma quando sono palesemente non congrui, i politici dovrebbero avere il coraggio di metterci la faccia e prendersi la responsabilità di correggerli, poiché è indispensabile che la legalità marci con l’equità e la giustizia, il tutto con la responsabilità di chi le applica. Che poi è quello che aveva fatto anche l’amministrazione Ruzzenenti a suo tempo con quelli della Tares (anni 2013/2014). Ritirati, rifatto i calcoli e riemessi senza sanzioni assumendo un atto deliberativo che indirizzava alla migliore equità. Quindi, perché invitare i cittadini a fare ricorso quando le questione può essere risolta internamente? Per quanto riguarda il bilancio, infine, ribadisco: bilancio gonfiato, per cui devono correre ai ripari ad ogni costo, cioè a danno dei cittadini»., conclude il consigliere di minoranza.