Casa-emporio di marijuana: in manette due giovani

Suzzara/Reggiolo Un’abitazione che è stata trasformata in un vero e proprio “emporio” di marijuana: per questo motivo nella giornata di venerdì sono scattate le manette ai polsi di un 26enne moldavo residente a Suzzara e di un operaio 27enne residente a Reggiolo. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri il secondo aveva messo a disposizione la sua abitazione all’amico che, di contro, aveva stoccato nella stessa circa dieci chili di “maria” già suddivisa in panetti e – in teoria – pronta ad essere smerciata. Ma, dato che non sono risultati elementi probanti per stabilire che era iniziata anche un’attività di spaccio, l’accusa a carico dei due è solo di detenzione di sostanza stupefacente.
Quello che i carabinieri della compagnia di Gonzaga avrebbero dunque stroncato sarebbe, quindi, una “start-up” dello spaccio non ancora di fatto partita? Le indagini in corso serviranno a chiarire questo aspetto dato che nell’abitazione di Reggiolo i militari hanno rinvenuto solo lo stupefacente ma né attrezzature atte a dividere e confezionare le dosi né contante che potesse essere ritenuto come guadagno dell’attività di spaccio. L’operazione era partita su una segnalazione che era finalizzata a recuperare una pistola rubata una ventina di giorni fa ad una guardia giurata di Mantova e conclusasi invece con questo ingente rinvenimento.
I due arrestati sono stati ieri sottoposti all’udienza di convalida da parte del giudice per le indagini preliminari di Reggio Emilia dove entrambi hanno ammesso, sia pure con differenti sfumature, le proprie responsabilità: l’operaio 27enne asserendo di avere messo a disposizione la propria casa ma senza pensare che l’amico avesse una disponibilità tale di stupefacenti; il secondo affermando che la droga era semplicemente di sua proprietà. Il pm reggiano di turno aveva chiesto la convalida dell’arresto per entrambi con domiciliari per l’operaio e custodia in carcere per il giovane moldavo; il gip ha accolto entrambe le richieste.