Costretti a vivere in una tenda, il Comune di S.Benedetto gli trova una casa

SAN BENEDETTO – Se dovesse concretizzarsi sarebbe la positiva conclusione di una vicenda che aveva destato un certo sconcerto e che aveva preoccupato non poco lo stesso Comune: potrebbero avere a breve un tetto sulla testa i due coniugi rimasti senza lavoro e senza casa e costretti a vivere in una tenda collocata nei pressi del parco di via della Resistenza a San Benedetto. Il sindaco Roberto Lasagna sta seguendo personalmente, in questi giorni, la questione e ha individuato una casa che potrebbe accogliere la coppia. Nel frattempo, grazie al lavoro dei servizi sociali, la donna ha trovato anche un piccolo impiego.
L’antefatto è semplice ma aveva colpito non poco la cittadinanza: i due, disoccupati e senza casa, avevano deciso di accamparsi al parco di via della Resistenza, sfidando anche il tempo che – col passare dei giorni – si sta facendo sempre meno confortevole e affidandosi alla piccola e vicina abitazione del padre di lui per potere usufruire almeno dei servizi igienici. Una situazione venutasi a creare circa tre settimane fa e sulla quale l’amministrazione aveva detto, fin da subito, di volere intervenire per cercare di trovare una soluzione adatta.
Si è quindi mosso lo stesso primo cittadino che, dopo avere visionato alcune possibilità, ha individuato una piccola casa di campagna, disabitata da non molto tempo e per la quale il proprietario – grazie proprio alla presenza del Comune come garante – ha dato la disponibilità: «Ovviamente dovremo, come sempre in questi casi, avvertire i diretti interessati di questa opportunità – ci ha detto lo stesso Lasagna – e in questi giorni faremo un ulteriore sopralluogo con i nostri agenti di polizia locale per capire se ci sono delle situazioni su cui intervenire nella casa prima di rendere fruibile. In ogni caso la soluzione ci sembra buona: sarà temporanea e quindi dovremo pensare ad un’ulteriore soluzione, ma avremo tempo fino a maggio». Una buona notizia è arrivata anche per la donna che ha ottenuto, con una borsa-lavoro (tramite l’azienda intercomunale per i servizi sociali Socialis) un impiego in una attività del paese. Un piccolissimo ma significativo passo in avanti per una normalità che, fino a qualche giorno prima, sembrava impossibile da raggiungere.