Calcio – Laudini: “Castiglione, ritorno a casa. L’Eccellenza è una sfida”

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Andrea Laudini (foto New Reporter)

CASTIGLIONE Sarà #backhome lo slogan della prossima stagione del Castiglione: un ritorno “a casa” che ripercorre un po’ la vita del nuovo patron rossoblù,  Andrea Laudini.
«Ho abitato da ragazzo nelle vicinanze dello stadio Cardone – racconta – quindi per me abbracciare la causa rossoblù è stato un ritorno alle origini. Adesso stiamo lavorando per costruire una base, in grado di dare un futuro solido a questa società. La risposta del territorio? In queste settimane stiamo sondando il terreno». Ha le idee chiare il nuovo presidente in pectore, che arriva dall’esperienza alla Vighenzi con la consapevolezza di affrontare un’avventura tutta nuova. Laudini porterà avanti di pari passo entrambe le società: «L’obbiettivo comune di Castiglione e Vighenzi – spiega -, sarà quello di far esordire nelle rispettive prime squadre il maggior numero di ragazzi cresciuti nel settore giovanile. Mi piacerebbe che il sogno di ogni ragazzo nato qui fosse quello di indossare la maglia rossoblù». Per fare questo Laudini si avvarrà dell’aiuto di alcuni amici, tra cui  Gianluca Manini, già tecnico della Vighenzi nella scorsa stagione e che passerà dietro la scrivania nel prossimo campionato, come responsabile dell’area tecnica. «Con Manini c’è un’amicizia di lunga data, e poi lui conosce meglio di me l’ambiente calcistico castiglionese. E’ stato naturale chiedergli una mano». Occorrerà capire se farà parte della società  Alberto Garbisi, patron uscente: «Ha avuto il merito di riportare in alto il Castiglione, dalla Prima all’Eccellenza in sole due stagioni, per lui le porte sono aperte se vorrà partecipare attivamente». Da sciogliere il nodo della guida tecnica. Scontato l’addio di  Ermes Ghirardi, che saluta con un alloro importante come quello della Coppa Italia. I favoriti sono, in rigoroso ordine di probabilità,  Alessandro Cobelli e  Lamberto Piovanelli: «Sono due nomi che ci piacciono molto, li stiamo sicuramente seguendo, ma non sono gli unici. Si tratta di allenatori che rispecchiano il nostro modo di lavorare e vedere il calcio. Faremo le nostre valutazioni nei prossimi giorni, poi decideremo quale profilo sarà l’ideale per noi».