Elementari e materne nell’era Covid, Fi chiede al Comune più risorse

Pierluigi Baschieri, Consigliere di Forza Italia
Pierluigi Baschieri, Consigliere di Forza Italia

MANTOVA – In vista del prossimo consiglio comunale cittadino il centrodestra, attraverso due mozioni, si fa portavoce delle problematiche attinenti il mondo della scuola e nello specifico del ciclo d’istruzione primario che – come sostengono i firmatari Pierluigi Baschieri (Forza Italia), Stefano Rossi e Lidia Bertellini (Mantova Ideale), Luca De Marchi (Fratelli d’Italia), Eugenio Anceschi, Andrea Gorgati e Alessandra Cappellari (Lega) – «come tanti altri settori socio educativi stanno soffrendo tutte le inefficienze e disfunzioni organizzative del governo giallo-rosso di fronte alla gestione dell’epidemia sanitaria». «Dal momento in cui sosteniamo che la scuola pubblica è un patrimonio del nostro sistema educativo – dichiarano i consiglieri d’opposizione – e richiede maggiori investimenti da parte dello Stato, delle Regioni, delle Province e dei Comuni per favorire la crescita dei nostri ragazzi, abbiamo chiesto a questa amministrazione di centrosinistra di destinare più risorse economiche a favore delle scuole elementari e medie. È doveroso ricordare che le scuole primarie (6-10 anni) accolgono 2.031 bambini mente le scuole primarie di 1° grado (10-13 anni) 1.458 adolescenti». Sostegno economico mirato a migliorare una didattica sempre più compromessa dal diffondersi del covid e dalle lezioni a distanza e ad ammodernare gli ambienti scolastici. «Nel prossimo bilancio di previsione, in fase di redazione, abbiamo chiesto di destinare la manutenzione straordinaria ed ordinaria degli edifici scolastici, la connettività scolastica, le attrezzature informatiche (tablet, monitor interattivi e lim), gli arredi, i progetti speciali sugli stili di vita e la pulizia-sanificazione degli ambienti». In seconda battuta vengono altresì affrontate tematiche afferenti la situazione delle scuole paritarie e nello specifico quelle per l’infanzia in cui, con oltre il 71%, si concentra il maggior numero di alunni iscritti di questo preciso segmento educativo. «Non abbiamo dimenticato le scuole paritarie che mai come oggi – prosegue la minoranza consiliare – sono a rischio chiusura a causa di una pandemia non solo sanitaria ma anche economica causata dalla perdita di tanti posti di lavoro e dall’incertezza in cui vivono le famiglie oggi. Abbiamo un regolamento che assegna contributi con il contagocce alle famiglie che si rivolgono alle scuole per l’infanzia paritarie. È opportuno ricordare che l’offerta formativa delle scuole d’infanzia comunali e statali non copre totalmente la domanda delle famiglie mantovane, ad oggi il 24% dei minori viene educato alla “Casa dei Bambini” (165 alunni di cui 114 residenti a Mantova) e agli “Istituti Redentore” (78 minori residenti a Mantova) in età dai 3 ai 5 anni . Tanti nuclei familiari si rivolgono a questi istituti perché esclusi dalle graduatorie comunali. Ad oggi il comune di Mantova, a differenza degli altri della provincia, è quello che pone a disposizione delle famiglie il minor sostegno per frequentazione delle scuole paritarie dell’infanzia. È dunque ora di finirla con questioni prettamente ideologiche e con le contrapposizioni, le scuole paritarie svolgono un servizio pubblico come quello di tutti gli altri istituti e sono inserite nel sistema nazionale di istruzione così come previsto dalla legge 62 del 2000 che disciplina le norme per la parità scolastica e le disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione”».