“Fuori la politica dal geriatrico” Il sindaco dribbla tutte le critiche

Ad Acquanegra

Acquanegra «La politica fuori dalla casa di riposo Ricciardelli». È la rassicurazione che lancia il sindaco Monica De Pieri dopo che, nell’ultimo periodo, era stata accusata dalla minoranza di voler creare un “poltronificio” nella Rsa, che il Comune sta trasformando da struttura comunale a fondazione onlus il cui consiglio di amministrazione, compreso il presidente, sarà nominato per intero dal sindaco stesso. «Intendiamo nominare all’interno del cda – spiega il sindaco – persone competenti e di rilievo, che con la politica non hanno nulla a che fare. Si tratta della casa di riposo di tutti gli acquanegresi che di certo, come le minoranze sostengono, non è stata né svenduta, né ceduta. Anzi, se ravviseremo comportamenti poco consoni da parte di qualche componente il cda della fondazione, la ritira della nomina sarà immediata». Nel frattempo l’iter burocratico prosegue. Nel consiglio comunale dello scorso 17 dicembre è stato approvato lo statuto della fondazione. Ora le carte sono in mano alla Regione che dovrà dare il proprio ok e trasferire i 45 accreditamenti (tanti sono gli utenti del geriatrico) dal Comune alla fondazione. Quindi sarà la volta dell’Ats (ex Asl), infine la Ricciardelli diventerà a tutti gli effetti una fondazione. Ultimo passo, la nomina del cda, presidente compreso.
Per i primissimi tempi, come spiega il sindaco stesso, presidente del cda sarà il vicesindaco Nicola Bini, che ha seguito in prima persona tutta la partita legata alla trasformazione della Rsa. Successivamente verranno nominati un nuovo presidente e i componenti il consiglio di amministrazione. Il sindaco conferma che i consiglieri, come da statuto, svolgeranno il proprio ruolo gratuitamente, mentre al presidente spetterà un compenso che dovrebbe aggirarsi su somme comprese tra i 600 e gli 800 euro mensili. Tutte le decisioni saranno comunque in capo al cda del geriatrico. Per quanto riguarda la gestione, nel periodo di transizione da struttura comunale a fondazione, il sindaco parla di «gestione promiscua». Negli ultimi anni e, dopo due proroghe, anche nel 2018, la casa di riposo era stata gestita dalla coop Kcs di Bergamo.