SUZZARA Neanche il tempo di mettere via la spesa o di salire in auto che di colpo, spariscono, in un batter d’occhio, borsa, portafogli e oggetti di valore. Un fenomeno indubbiamente annoso quello di furti e scippi nei pressi dei luoghi pubblici, che nelle ultime settimane ha ripreso piede nei parcheggi dei supermercati suzzaresi e persino davanti agli ingressi scolastici, turbando i cittadini che abitualmente frequentano i luoghi. Grazie ad un momento di distrazione arrecato spesso dalla cosiddetta tecnica della monetina, i malviventi non troverebbero grosse difficoltà ad appropriarsi della merce presente negli abitacoli lasciando all’asciutto i malcapitati. Numerose sono infatti le testimonianze che accerterebbero la veridicità di simili notizie. I cittadini oltre a denunciare una situazione che pare essersi dimostrata fino ad ora la normalità, domandano al contempo maggiori controlli e più sicurezza sul territorio. L’ultimo episodio sarebbe avvenuto nella giornata di sabato all’interno del parcheggio di un noto supermercato di Suzzara, come denunciato dalla vittima: «Ieri (Sabato ndr) nel parcheggio del supermercato Conad, dopo aver fatto la spesa, ho riposto borsa e sacchetto nella macchina. Improvvisamente è apparso un uomo che mi ha distratto dicendomi che accanto alla mia auto erano presenti almeno una trentina di monete da due euro. Il tempo di abbassare la testa per guardare a terra e l’uomo è salito su una macchina bianca, sfrecciando via. Sono a mia volta entrata in auto e mi sono resa conto di non avere più la borsa contenete portafogli, documenti, carta di credito e cellulare». Ugualmente però, come riportano altre testimonianze, atti di questo genere si sarebbero verificati anche nei pressi dell’ingresso scolastico. «È capitato anche mia figlia davanti alla scuola primaria mentre attendeva l’uscita dei bambini», racconta una donna. Continuano invece senza sosta i furti di fiori e oggetti sacri in cimitero: «Ci sono individui che si nascondono dietro all’erogatore dell’acqua con l’intento di rubare fiori».