In 2mila dicono no al depuratore sul Chiese

BRESCIA/ALTO MANTOVANO – In 2mila persone alla maxi manifestazione di ieri pomeriggio in centro a Brescia per dire no al depuratore della sponda bresciana del Garda che verrebbe realizzato a Gavardo e Montichiari con scarico delle acque nel Chiese.
Una grande affluenza che ha lasciato particolarmente soddisfatti i comitati e i gruppi organizzatori, con l’arrivo di tante persone da Brescia città, dai comuni dislocati lungo l’asta del Chiese e anche da Canneto sull’Oglio – era infatti presente il consigliere comunale di maggioranza Nicola De Domizio.
La grande manifestazione, uno dei punti culminanti del presidio che ormai da oltre un mese prosegue giorno e notte sotto la sede della Prefettura e della Provincia di Brescia, ha visto in avvio l’intervento di  Raffaella Giubellini, del tavolo Basta Veleni, che ha esposto e raccontato le varie iniziative che si sono svolte durante i 34 (con oggi 35) giorni di presidio sotto la Prefettura. A seguire gli interventi di  Gianluca Bordiga, della Federazione del Tavolo delle associazioni che amano il fiume Chiese e il suo lago d’Idro e in seguito  Alessandro Scattolo (comitato Ambiente e territorio), che sono intervenuti a livello politico spiegando le ragioni del movimento.
A seguire sono intervenuti diversi sindaci e rappresentanti degli enti locali che si trovano lungo l’asta del Chiese. Alla manifestazione di ieri infatti c’erano amministratori provenienti da numerosi comuni bresciani della zona del Chiese, fino al consigliere cannetese De Domizio e alla vicesindaca di Montichiari  Angela Franzoni. Ha chiuso tale blocco di interventi  Piera Casalini, dell’associazione Mamme del Chiese e una delle coordinatrici del presidio in corso a Brescia.
Infine l’intervento di numerose associazioni e comitati che stanno partecipando al presidio o che comunque ne condividono gli scopi. L’intervento finale da parte del consigliere provinciale di Brescia  Marco Apostoli, che ha elencato quelli che vengono ritenuti, a livello politico, i responsabili della situazione – a partire da Lega, Pd e ministro  Maria Stella Gelmini, presidente della Comunità del Garda. A più ripresente durante la manifestazione intermezzi musicali e di intrattenimento. Il presidio sotto la Prefettura nel frattempo prosegue ad oltranza.