La Lega di Porto alla maggioranza: “Senza accordo, ridare voce ai cittadini”

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PORTO MANTOVANO – Mai come in questo frangente le sorti dell’Amministrazione di Porto Mantovano sono osservate a vista dalla politica mantovana. Negli ultimi due consigli la maggioranza di centrosinistra aveva mostrato evidenti segni di cedimento, dovuti principalmente agli equilibri, ormai sempre più precari, tra la componente Pd e il gruppo misto, da agosto forza autonoma. Una questione sui cui i quattro consiglieri di opposizione in quota alla Lega (Buoli, Bastianini, Bindini e Luppi) hanno ritenuto opportuno intervenire, attraverso la diffusione di una nota in cui richiamano tutti gli amministratori ad un atteggiamento di responsabilità, trasparenza e coerenza. «Al di là delle smentite delle parti, più o meno coinvolte direttamente, teniamo a ribadire che il nostro gruppo è costantemente al lavoro per proporre idee e soluzioni volte a migliorare la qualità della vita e i servizi offerti ai cittadini portuensi e, contestualmente, per creare un’équipe pronta a guidare il Comune già nel prossimo futuro, consapevoli che ciò potrebbe verificarsi prima della scadenza naturale del mandato». A specifica domanda se sia opportuno o meno far cadere l’Amministrazione in un momento così delicato e complesso, la Lega non palesa alcun dubbio: «Premesso che non dipende da noi, la risposta è sì, proprio perché quando ci si trova davanti un’amministrazione che si rifiuta di prendere atto di come negli ultimi tre anni la situazione sociale, economica e sanitaria sia drammaticamente cambiata, i cittadini hanno bisogno di certezze e non di una maggioranza arroccata dietro al vessillo di un programma che allo stato delle cose andrebbe necessariamente riveduto». I consiglieri del Carroccio entrano quindi nel merito della strategia amministrativo-politica della giunta Salvarani. «Anziché intestardirsi con opere faraoniche e probabilmente anche inutili, peraltro pensate in un periodo di stabilità (vedi la sala polivalente, fabbricato terminato da tempo ma ancora da inaugurare), o arrischiarsi con investimenti dispendiosi in zone non adatte, l’amministrazione dovrebbe destinare i fondi dell’Ente per aiutare le famiglie in difficoltà. Aiuti, come più volte da noi sottolineato, che non devono arrivare solo dai fondi erogati dal Governo centrale o dai partner-gestori di rete (Tea, ndr), ma anche da risorse proprie, attingendo dall’esistente avanzo di bilancio, sulla falsariga di quanto fatto da Borgo Virgilio e Goito». Secondo il Carroccio «le redini del Comune andrebbero riconsegnate nelle mani dei cittadini-elettori».

Matteo Vincenzi