Medole – Ruzzenenti: “Gli accertamenti del Comune sono un’ingiustizia”

Medole «È scattata una seri di accertamenti su Imu e Tasi su aree fabbricabili: è una palese ingiustizia da parte del Comune, in violazione dell’articolo 53 della Costituzione»: a dirlo è l’ex sindaco ed consigliere di minoranza Giambattista Ruzzenenti. «Di fatto questi accertamenti riguardano sì nuclei abitati, ma si tratta di piccole superfici che in realtà non sono utilizzabili per l’edificazione. Sono concretamente inedificabili o per dimensione oppure perché totalmente inutilizzabili a causa delle fasce di rispetto delle strade provinciali cui sono limitrofe. In altri casi sono brevi tratti di strade private gravate da diverse servitù per cui è folle considerarle edificabili.
«La stessa Agenzia delle Entrate – prosegue Ruzzenenti – stabilisce la regola che le aree circostanti ogni fabbricato sono pertinenziali sino ad una superficie dieci volte la superficie del fabbricato pertinente. Quindi queste piccole aree in accertamento dal Comune rientrano in questa disposizione, ma purtroppo il Comune approfitta del fatto che sono indicate con un numero mappale separato rispetto al fabbricato pertinente. Inoltre, dopo varie sentenze che hanno disciplinato la corretta tassazione delle aree definite fabbricabili dal piano urbanistico comunale, ma “in concreto inedificabili” per la presenza di vincoli di varia natura, la Cassazione spiega che la base imponibile e di conseguenza il prelievo fiscale su quel terreno non può essere paragonato ad un terreno immediatamente edificabile.
Quindi, la corretta tassazione Imu e Tasi di un’area fabbricabile dipende dalla corretta individuazione dello specifico valore venale del terreno alla luce della sua reale potenzialità edificatoria, che potrebbe anche essere pari o vicino allo zero.
«A questo punto – conclude l’ex sindaco – gli amministratori dovrebbero sospendere gli accertamenti già emanati e, se intenzionati ad emetterne altri, a rivedere prima il valore dei terreni che ricadono in tali casistiche poiché si tratta di evidente ingiustizia nei confronti dei cittadini. Tale iniziativa del Comune è finalizzata solo a rimpinguare parte delle entrate correnti gonfiate nel bilancio di previsione 2023 da poco adottato».