Niente Bella Ciao a Medole: è divisiva. Il Pd: vicenda imbarazzante

MEDOLE – Dal canto suo il sindaco Mauro Morandi spiega che l’intenzione era solamente di creare «un momento di condivisione, per tutti, soprattutto in un momento storico così complicato come l’attuale». Ma in realtà il primo cittadino e l’amministrazione comunale stanno vedendo una pioggia di critiche: dai comuni cittadini fino al Pd, passando per la scuola stessa e la minoranza consiliare.
A scatenare la bufera che sta investendo la maggioranza consiliare medolese, la richiesta del sindaco Morandi, all’indirizzo del comprensivo, di evitare l’interpretazione dello storico brano popolare Bella Ciao in occasione delle iniziative previste per il 25 Aprile.
«L’intenzione – afferma Morandi – era di creare un momento di condivisione e di comunità per tutti: una sorta di “cerchio” di comunità in un momento così complicato come l’attuale, ancora segnato dalla pandemia e da un paio di mesi segnato anche dalla guerra in Ucraina. Avevamo invitato la scuola proprio per rendere l’iniziativa il più possibile aperta a tutti. Sinceramente devo dire che sono piuttosto amareggiato: mai mi sarei aspettato che scoppiasse la polemica. Nei prossimi giorni, prima del 25 Aprile, vedrò se sarà possibile ricucire con il comprensivo».
Proprio dal comprensivo infatti spiegano come alla fine il Comune abbia “escluso” la scuola dall’iniziativa: “A monte dell’esclusione – spiegano dall’istituto – sono state portate presunte ragioni organizzative, anche se era stato chiesto a noi di organizzare tutto proprio per rendere gli studenti e la scuola protagonisti dell’iniziativa».
E il Pd provinciale parla di decisione “imabarazzante”: “Il Comune, scoperta Bella Ciao nel programma, deve aver pensato che è ‘una canzone di sinistra e chissà cosa è venuto in mente agli insegnanti’. Questa vicenda è imbarazzante. Conoscere un po’ di storia – afferma il provinciale del Pd Marco Marcheselli – non fa mai male: si imparerebbe che Bella Ciao è una canzone che ha unito un popolo di idee e colori politici diversi contro il nazifascismo, quindi non è affatto una canzone “di sinistra”. Ciò che imbarazza in questa vicenda è che i protagonisti di questo dietrofront sono degli amministratori, i primi che non solo dovrebbero conoscere la storia, ma anche dare il buon esempio, o per lo meno rispettare la sensibilità di ragazzi e insegnanti”.
Dal canto suo la minoranza consiliare, per bocca dell’ex sindaco Giambattista Ruzzenenti, propone a chiunque voglia essere presente, il ritrovo alle 9 del 25 aprile alla lapide del partigiano per intonare Bella Ciao: «Una festa della Liberazione per il disarmo, per la pace e per la libertà».