No al maxi depuratore nell’Alto Mantovano, scatta il ricorso a cinque

ALTO MANTOVANO – Il dado è tratto: i quattro Comuni che si trovano nei pressi dell’asta del Chiese e Sisam hanno deciso di opporsi all’attuale progetto di depurazione della sponda bresciana del Lago di Garda andando per le vie legali. In pratica Asola, Acquanegra, Canneto e Casalmoro, insieme appunto a Sisam, hanno deciso di fare ricorso al Tar di Brescia per opporsi all’attuale progetto. In realtà quello che verrà presentato dai Comuni e da Sisam non è un ricorso vero e proprio: i soggetti infatti si uniranno al Comune di Montichiari che nell’ambito dell’annosa vicenda ha già presentato due distinti ricorsi.
In sostanza Asola, Acquanegra, Canneto, Casalmoro e Sisam andranno a dare supporto ai due ricorsi del popoloso comune bresciano al confine col Mantovano.
Al momento sono in fase di preparazione, da parte degli enti locali coinvolti, le carte necessarie per procedere: in sostanza si tratta delle delibere di giunta con cui gli assessori daranno mandato ai rispettivi sindaci di procedere con il ricorso al Tar, affidando la pratica all’avvocato Paolo Colombo di Mantova, che è anche professore di diritto amministrativo all’università di Modena e Reggio Emilia.
La tesi dai Comuni e da Sisam è duplice. Anzitutto viene contestato il fatto che il Chiese, in particolar modo nel corso dei mesi estivi, possa ricevere senza eventuali conseguenze negative le acque depurate della sponda bresciana del Lago di Garda – che tra l’altro, come noto, in estate ospita migliaia e migliaia di turisti oltre ai residenti. In secondo luogo i Comuni mantovani e la municipalizzata di Castel Goffredo contestano anche il fatto di non essere mai stati presi sufficientemente in considerazione dalla Provincia e dal prefetto-commissario bresciani, pur essendo i Comuni dove le acque depurate è previsto vadano a finire prima che il Chiese sfoci nell’Oglio.
«Il progetto del depuratore – avevano spiegato i sindaci ancora diverse settimane fa, nel momento in cui avevano deciso di rivolgersi all’av vo c a t o Colombo – non riguarda solo Brescia ma giocoforza riguarda anche noi. A noi però non è mai stata data l’opportunità di intervenire: non siamo nemmeno stati convocati per la conferenza di servizi. È necessario che anche noi possiamo dire la nostra».