Nuova morìa di pesci: ora è allarme inquinamento

Dopo la strage ittica del canale Marchionale di Medole è toccato al Naviglio di Canneto. Indagini dell'Arpa.

CANNETO SULL’OGLIO Un’altra strage di pesci in un canale dell’Alto Mantovano. L’altro giorno era toccato al Marchionale di Medole, ora al Naviglio di Canneto. In attesa degli esiti delle analisi di Arpa e Ats sui campioni prelevati, il sospetto di sversamernti di materiali tossici si fa sempre più consistente. Acqua visibilmente sporca, di colore marrone e con vaste chiazze di schiuma biancastra, il tutto accompagnato da un odore pungente, acre e – soprattutto e purtroppo – da una eccezionale moria dei pesci che vivevano nel canale, in particolare persici e barbi. A poche ore dall’analogo fenomeno verificatosi nel canale Marchionale a Medole, un altra moria di pesci avvenuta a Canneto sull’Oglio, accende ancora di più la proeccupazione di sversamenti abusivi, di liquami o peggio di altre sostanze tossiche, nelle acque dei canali di bonifica. Se per fare una prova servono tre indizi, il secondo lascia spazio a pochi dubbi e a molti sospetti. I pesci morti appartengono, come ha spiegato il volontario di Fipsas e dell’Associazione Ecologica Museo Oglio Chiese  Matteo Moriero, «a specie tra le più delicate come le tinche ed i lucci che risentono maggiormente dell’inquinamento e che proprio a causa di ciò da anni sono scomparsi totalmente o quasi in questo canale». La preoccupazione riguarda soprattutto il fatto che, per il Naviglio ieri come per il Marchionale venerdì, si tratta di canali di fondamentale importanza per il territorio: il Naviglio raccoglie le acque risorgive dell’alta pianura bresciana, sfociando, proprio a Canneto, nel fiume Oglio, attraversando il centro abitato del paese.