Palpeggiano una ragazzina a San Giorgio: rischiano il linciaggio

SAN GIORGIO BIGARELLO – All’origine dell’increscioso parapiglia scoppiato sabato pomeriggio nella piscina comunale, vi sarebbe il palpeggiamento, avvenuto in acqua ai danni di una ragazzina di 13 anni. La giovane avrebbe raccontato in lacrime quanto avvenuto ai genitori, ma nel frattempo i due protagonisti della vicenda, che sarebbero stranieri, hanno veramente rischiato il linciaggio. La lite che ne è scaturita all’esterno, dove non sono mancati colpi proibiti, ha richiesto l’intervento degli agenti della Questura di Mantova, coadiuvati anche dai carabinieri e dai vigili urbani.
Nel tentativo di fuggire – così almeno raccontano i testimoni che hanno assistito alla scena – uno dei due sarebbe stato accidentalmente investito da un’auto e quindi in seguito trasferito in ospedale per accertamenti.
Tutto sotto gli occhi dei bambini che stavano giocando nei vicini giardinetti di piazza Giotto e di residenti allibiti e al tempo stesso furenti per ciò cui avevano appena assistito.
Qualcuno ha raccontato che non era la prima volta che i due erano stati visti nella piscina di Mottella con atteggiamenti impertinenti. Mai però, almeno fino a sabato, si erano spinti in molestie come quella di cui è stata vittima la minorenne. L’adolescente aveva deciso di fare il bagno, quando ad un certo punto – sempre stando alle testimonianze raccolte – sarebbe stata avvicinata dai due stranieri, i quali avrebbero cercato ripetutamente di importunarla. La giovane, seppur spaventata, ha cercato di ignorare le loro provocazioni nella speranza di essere lasciata in pace, fino a che i due non si sono spinti oltre. Per entrambi dovrebbe scattare la denuncia per molestie sessuali.
Una vicenda simile è recentemente successa anche nel Vicentino. A finire nelle loro grinfie – due indiani di 43 e 36 anni – era stata una bambina di 10 anni, anch’essa palpeggiata nelle parti intime mentre stava giocando in acqua. Su disposizione del questore di Vicenza, già operativo a Mantova, Paolo Sartori, l’ufficio immigrazione aveva avviato le procedure per la revoca dei permessi di soggiorno ed alla conseguente espulsione.

Matteo Vincenzi