Proverbi e modi di dire “spuntano” sulle case dell’Oglio Po

CASALMAGGIORE – Persino la Soprintendenza pare non abbia posto ostacoli all’iniziativa: affiggere sulle facciate degli immobili targhe di bronzo riportanti proverbi e modi di dire in dialetto. Un’idea nata alcuni anni fa e portata avanti sopratutto da due personaggi particolarmente legati alle tradizioni casalasche. Paolo Zani e Giuseppe Boles l’altro giorno in biblioteca hanno parlato di questa originale iniziativa e della voglia di incrementarla sempre più. Più di duecento sono le “mattonelle” in bronzo fatte costruire da una nota azienda orafa di Colorno, incastonate in vari punti della città senza escludere neppure le frazioni. Partendo dalla più nota e classica frase “A Casalmagiur is vanta da par lur” (“A Casalmaggiore si vantano da soli”), proseguendo con “A sta mei an sùrac in bùca a’n gat che n’om in man a n’aucàt” (“Sta meglio un topo in bocca a un gatto che una persona in mano a un avvocato”), fino a “A pagà e morar a ghè sempar temp” (“Per pagare e morire c’è sempre tempo”), quest’ultima incastonata sul muro presso la sede di una nota impresa funebre del posto. L’idea sta già riscuotendo un buon successo, specialmente tra i turisti che si soffermano incuriositi per leggere e comprendere le frasi riportate in dialetto.