QUISTELLO – Esattamente un anno fa l’emporio solidale “Il Tassello” alzava la propria serranda per la prima volta. Un’iniziativa creata dal centro di ascolto Caritas di Quistello e Poggio Rusco e dall’associazione San Benedetto Onlus con lo scopo di sostenere le famiglie in difficoltà nella spesa quotidiana, sostituendo il tradizionale pacco preconfezionato dai volontari.
Gestito da due operatori e venticinque volontari, l’emporio in un anno ha servito 107 famiglie, sia italiane che straniere tra San Benedetto, Quistello, San Giacomo e Quingentole. Anche una realtà del genere, nonostante la bontà dell’intento e l’importanza delle proprie azioni all’interno della comunità, ha dovuto fare i conti con il lockdown. «Inizialmente l’accesso all’emporio era libero e in ordine di arrivo – spiega Elena Mossini, responsabile dell’associazione San Benedetto Onlus e dell’emporio “Il Tassello” -. Poi durante i mesi di marzo e aprile il servizio è stato sospeso per tornare ai pacchi tradizionali consegnati a domicilio; da maggio abbiamo riaperto le porte dell’emporio, ma esclusivamente su appuntamento. Ogni nucleo ha diritto a due appuntamenti al mese per poter utilizzare tutti i punti a disposizione. Un volontario ha curato l’accoglienza in sala d’attesa e ha fatto rispettare tutte le norme anti-Covid. Da settembre avevamo riaperto anche il servizio indumenti, ma ora è chiuso di nuovo dopo il Dpcm di inizio novembre».
Durante la quarantena, poi, si è visto pure un aumento delle richieste di accesso al servizio: «A causa del lockdown siamo passati dalla sessantina di famiglie di gennaio-febbraio a una media di quasi ottanta famiglie da marzo in poi» continua Mossini. Insomma, la morsa delle strette da Covid si è fatta sentire anche in questo contesto tra le fasce più bisognose della popolazione, alcune delle quali lo sono diventate proprio in questi tragici mesi. Nel frattempo si attende l’allentamento delle restrizioni per poter riaprire e rimettere in pista a pieno regime tale esempio assoluto di solidarietà sociale.