Sull’auto due pistole e la paletta rubata alla polizia locale di Goito

Tre pregiudicati fermati a Garda grazie al lavoro in famiglia

VOLTA/GOITO Rubano la paletta al nipote, comandante della polizia locale, ma lo zio, a sua volta comandante di polizia locale, la recupera grazie alla collaborazione tra comandi della “locale”. È la storia che sabato scorso ha visto coinvolti i comandi della polizia locale di due regioni, diretti da Ferdinando Pezzo ed Emanuele Feudatari, rispettivamente di Garda-Affi e di Goito, Volta, Marmirolo, Roverbella e Monzambano.
Una pattuglia della locale di Garda ha intercettato un veicolo risultato non assicurato dal software dedicato ai controlli “Lince” e, quando gli agenti hanno fatto accostare la Fiat, si sono trovati davanti a S.B. residente a Goito, F.M. residente a Volta e A.C. domiciliata a Volta e residente in provincia di Siena. I tre viaggiavano su un’auto la cui targa era stata falsificata con un pezzetto di nastro isolante, che ha trasformato la lettera “P” in una “R”. Così gli agenti gardesani Roberto Mazzucchi e Maria Zantedeschi hanno fermato il veicolo, chiamato i carabinieri di Bardolino e proseguito con le perquisizioni: prima una sommaria sul posto, poi approfondita in caserma.
Gli oggetti rinvenuti sono una pinza di metallo della lunghezza di 9 cm, due rotoli di nastro adesivo di colore nero, una torcia e un binocolo. Non solo. Anche una pinza taglia fili, una pinza da elettricista, una chiave inglese. Ma, soprattutto, rivoltelle e grimaldelli, oltre alla paletta della polizia locale di Goito, trafugata tempo prima. Durante il controllo dei soggetti sono emersi pregiudizi di polizia in materia di reati contro il patrimonio a carico dei tre. «Il conducente era seguito dai servizi sociali e girava per il Comune, era stato già denunciato per furto quando, l’estate scorsa, era entrato in diversi uffici comunali, tra i quali il nostro – ha spiegato il comandante mantovano Feudatari -. Era stato già fermato e perquisito: evidentemente era riuscito a nascondere la paletta. Abbiamo dato piena disponibilità ai colleghi di Garda: la collaborazione deve essere uno strumento».