Take away gourmet: combattere il virus (e la crisi) mangiando

PEGOGNAGA Reinventarsi: è la parola chiave legata indissolubilmente a questo periodo, a maggior ragione se si parla di ristorazione. Una parola che conosce bene Michele Mora, titolare dell’Hotel Ristorante Novecento a Pegognaga, che ha sperimentato gli aspetti più estremi delle chiusure legate alle pandemia, dal totale stravolgimento dei ritmi e delle abitudini lavorative al rimboccarsi le maniche, cercando costantemente il famoso bicchiere mezzo pieno; e, di fatto, reinventandosi. «Abbiamo sempre lavorato parecchio con contesti commerciali ed esteri, con un target piuttosto importante, sia a livello di cucina che di hotel. I primi effetti di questa situazione? L’addio al buffet favorendo pranzi veloci con un’offerta variegata e di qualità. Lo smartworking ha allontanato quella clientela fissa di buyer e seller che venivano a pranzo. Insomma, c’erano tutti i presupposti per abbattersi. Ma così non è stato».
Il Novecento è stato uno dei primi locali a sperimentare asporto e delivery, proponendo piatti di qualità e ricercati ma a prezzi calmierati; una scelta che ha permesso di mantenere vivo il contatto con vecchi clienti (le loro consegne arrivavano in tutta la provincia), riuscendo pure a crearsi una nuova clientela tra Pegognaga e dintorni. «La nostra idea di delivery di qualità espresso ci ha premiato; alla fine, siamo rimasti chiusi una settimana, vorrà pur dire qualcosa. Abbiamo scelto di puntare sulla qualità, allargando al tempo stesso la nostra platea: dalla pizza gourmet anche a pranzo agli hamburger home made con carni straordinarie». Non può mancare una considerazione sul capitolo della ristorazione: «La situazione non è semplice, ma chi si dà da fare ce la fa, sempre. Personalmente, posso dire che l’aiuto dello Stato si è visto e si è rivelato fondamentale per la nostra attività». Infine, Mora spiega che, anche con il ritorno alla normalità, l’asporto di qualità targato Novecento sarà mantenuto, così come definitivo sarà l’addio al buffet e al delivery: «Tornare indietro, alle abitudini del passato, è un errore che non possiamo permetterci».