Yana: stop alle ricerche, ma la famiglia spinge per farle ripartire

CASTIGLIONE DELLE STIVIERE  Il 33enne Dumitru Stratan dal carcere non parla e le ricerche del corpo di Yana Malayko, dopo sette giorni, vengono sospese. Nella giornata di ieri infatti in zona Valle, tra via Albana, via del Bertocco e limitrofi, non si sono visti i carabinieri, i vigili del fuoco e i volontari della protezione civile che nel corso degli ultimi giorni avevano perlustrato tutta la zona. Dal canto suo però la famiglia di Yana Malayko, della quale si sono perse le tracce dalla notte tra giovedì e venerdì della scorsa settimana, auspica che invece le ricerche possano riprendere al più presto.
Nel pomeriggio di giovedì infatti Stratan è stato nuovamente interrogato in carcere dalla procura di Mantova, ma una volta di più si è avvalso della facoltà di non rispondere. In altre parole, non ha fornito la propria versione dei fatti su quanto accaduto la notte tra giovedì e venerdì scorso e non ha dato alcuna indicazione su dove potrebbe essere la sua ex fidanzata Yana, per la quale sono state scattate imponenti ricerche che sono andate avanti per una settimana.
Proprio Stratan infatti è l’ultima persona che ha incontrato la 23enne: i due si sono trovati nell’appartamento di piazzale Resistenza la notte tra giovedì e venerdì scorsi. Però, come ormai noto, la ragazza dall’appartamento non è stata vista uscire. Poco dopo le 5 del mattino invece dal grattacielo è uscito solamente Stratan, trasportando un voluminoso sacco di colore azzurro prima fuori dall’ascensore e poi trascinandolo di peso giù dalle scale. Sacco che poi è stato lasciato per quasi tre ore da qualche parte sul retro del condominio (forse in garage), fino a quando, pochi minuti prima delle 8 di venerdì della settimana scorsa, il 33enne è stato inquadrato dalle telecamere di via Europa: con l’auto è entrato nel cortile posteriore del grattacielo e ha fatto diverse volte avanti e indietro dall’autorimessa al bagagliaio dell’auto, prima di dirigersi in zona Valle.
Considerato che i carabinieri hanno trovato consistenti tracce di sangue sul letto, sulla testiera del letto, sulle federe, su asciugamani e su una felpa, il sospetto è che nel voluminoso involucro azzurro ci fosse il corpo di Yana ormai senza vita – sulle tracce di sangue sono in corso gli opportuni esami di tipo scientifico. Proprio per questo motivo Stratan è in carcere accusato di aver ammazzato in modo volontario e premeditato la sua ex fidanzata, Yana Malayko, e di averne fatto poi sparire il cadavere in zona Valle.
Per ora però il 33enne ha scelto la via del silenzio e, interrogato dalla procura, non ha proferito parola. Considerato che dal 33enne non arriva nessuna informazione e che la zona dove Stratan si è diretto ed rimasto impantanato con l’auto è particolarmente vasta, per ora le ricerche sono state sospese. «La nostra speranza, anche se ridotta al lumicino, è che Yana sia ancora viva, quindi auspichiamo che riprendano presto le ricerche – afferma l’avvocato Angelo Lino Murtas, legale di Olexander Malayko, padre di Yana -. Sappiamo che procura, carabinieri e vigili del fuoco lavorano alacremente e li ringraziamo per tutto quello che stanno facendo. Sappiamo anche che sono passati già sei giorni dalla scomparsa e che si stanno dedicando ora agli accertamenti tecnologici. Noi continuiamo a sperare».