Nubi e clima mite a Capodanno. Una possibile svolta dopo l’Epifania

MANTOVA Ancora una volta il cuore dell’inverno sta per finire nelle maglie dell’anticiclone africano. Scontata quindi la previsione di un Capodanno dal tempo stabile, soleggiato e molto mite in montagna, più nuvoloso e umido ma non freddo in pianura. Prima di allora, nubi basse, qualche pioviggine e livelli di inquinamento importanti su tutto il territorio padano. È una prospettiva che si replicherà anche la prossima settimana, almeno fino all’Epifania, senza che nulla o quasi possa cambiare un assetto che tenderà a replicarsi per molto tempo. Sulla base di quanto descritto, l’inverno, quello vero, non potrà entrare in scena. Da domani, intanto, correnti nordafricane molto miti affluiranno verso il Mediterraneo centrale. Si tratterà di aria molto leggera e tiepida che per sua natura si dirigerà verso quote superiori ai mille metri, dando vita al fenomeno dell’inversione termica. L’alta collina e la montagna vivranno quindi fino a lunedì quasi un anticipo di primavera, con temperature diurne attorno ai 10/12 gradi dagli 800 ai 1500 metri di quota. Più in basso dominerà invece il fenomeno della nebbia alta, in parziale diradamento durante le ore centrali dalla giornata. Il weekend di fine anno non vedrà insomma alcuna novità sostanziale rispetto ai giorni scorsi. Tempo «fotocopia», come quello annunciato in precedenza è atteso almeno fino a martedì. Una fase meteo certamente più dinamica è attesa solo dopo l’Epifania, Solo allora il fiume d’aria mite che scorre sull’Europa centrale si arresterà riportando tempo perturbato ma ancora una volta non freddo sull’Europa mediterranea. Prende piede in ogni caso la prospettiva di un gennaio mite, ovvero con temperature medie assimilabili ai mesi in assoluto più miti degli ultimi trent’anni (e non sono pochi). In realtà, con la sola eccezione del 2017, a Mantova negli ultimi anni gennaio non è mai stato quasi mai realmente invernale. Addirittura quattro dei mesi di gennaio più caldi degli ultimi cent’anni si concentrano fra il 2006 ed oggi. Da sabato 7 gennaio i modelli previsionali inquadrano l’avvicinamento di una saccatura responsabile di un peggioramento che dovrebbe riportare piogge diffuse e neve in montagna, con un generale rientro delle temperature su livelli più consoni alla stagione. L’anno scorso il 2021 se ne andava con una situazione molto simile a quella prevista nei prossimi giorni anche se più estrema, con clima freddo e nebbioso in pianura ma temperature fra 15 e 20 gradi sui mille metri di quota.