L’influenza aviaria minaccia i cigni neri

Un cigno nero australiano

Una ricerca dell’Università del Queensland ha rivelato che il cigno nero australiano è geneticamente vulnerabile alle malattie virali come l’influenza aviaria e che la sua stessa sopravvivenza è in pericolo.

Gli studiosi hanno completato per la prima volta la mappatura del genoma del cigno nero, scoprendo come questa specie non disponga infatti di alcuni geni immunitari che aiutano gli altri uccelli acquatici selvatici a combattere le malattie infettive. Secondo la professoressa Kirsty Short, tra le autrici della ricerca, l’isolamento geografico dei cigni neri australiani ha comportato una riduzione della diversità immunitaria. Pertanto, a differenza di altri volatili, i cigni neri non hanno sviluppato un’adeguata resistenza e sono estremamente sensibili all’influenza aviaria altamente patogena (HPAI), spesso chiamata influenza aviaria, rischiando così di morire entro tre giorni se infettati.

Il rischio è concreto: in passato, quando l’influenza aviaria è giunta per la prima volta in nuovi luoghi remoti del Cile e del Perù, migliaia di uccelli marini selvatici sono morti. Al momento non ci sono focali di HPAI in Australia, ma l’esperienza di questi ultimi anni ci ha insegnato che la globalizzazione ormai ha abbattuto le distanze geografiche anche per i virus: la sopravvivenza del cigno nero australiano e di molte altre specie è ora appesa a un filo. (eg)