Aster, metà degli ausiliari in cassa integrazione

MANTOVA -Come mai il Comune, che sembra fare tanto per tutti e investe tante risorse il “opere futili” non pensa prima a salvaguardare i posti dei lavoratori impiegati nelle proprie partecipate? Lo chiede il leader dell’opposizione  Stefano Rossi, capogruppo di Mantova ideale”, diramando la notizia che l’Aster, società in house partecipata al 100% dal Comune, ha messo il cassa integrazione la metà dei suoi otto ausiliari del traffico.
«In questo periodo, in cui i cittadini dovrebbero avere il massimo sostegno da parte del proprio Comune, in virtù delle enormi problematiche sorte a causa di questa terribile pandemia, lo stesso pare invece andare nella direzione opposta a quella sperata. E lo fa non intervenendo in favore della propria società controllata con un sostegno, sia per i propri addetti, sia per evitare che le inefficienze si riversino su chi paga per avere servizi adeguati», affila le armi il leader di Mantova Ideale.
Ma non si tratta solo dei 4 ausiliari su 8 messi in cassa integrazione. «Anche in ufficio – prosegue Rossi – sono state ridotte solo a due le risorse operanti: un numero insufficiente a sopperire all’enorme mole di lavoro che si accumula».
E se la riduzione degli ausiliari all’esterno può essere giustificata, a causa delle limitazioni degli spostamenti e delle conseguenti riduzioni di introiti provenienti dalla sosta, per Rossi è altresì evidente che gli stessi ben potrebbero essere impiegati negli uffici, a servizio degli utenti. «Questa Giunta, tanto spendacciona quando si tratta di iniziative futili, non può esimersi di intervenire su Aster affinché, anche in tempo di crisi, non venga meno la qualità dei servizi erogati ai cittadini». Per esempio, suggerisce, «sarebbe sufficiente estendere i poteri degli ausiliari del traffico (come già in passato), mediante ordinanza del sindaco di concerto con prefetto e questore».
Proposta bocciata dall’assessore alla sicurezza: «È impensabile utilizzare per la sicurezza urbana gli ausiliari del traffico, per quanto siano tutte persone diligenti e preparate. Per la sicurezza ci sono dei professionisti che hanno fatto un concorso e corsi specifici e hanno abilitazioni riconosciute dalla legge. No a proposte improvvisate e poco serie».