MANTOVA «Abbiamo difficoltà a programmare il futuro. Siamo fermi dal 23 febbraio, dalla vittoria a Ravenna». In casa la capolista romagnola non aveva mai perso fino alla sfida con la Pompea Mantova. «E poi tutti a casa. Un problema per ogni società perchè il virus contro cui si sta combattendo c’è ancora». Il direttore sportivo Gabriele Casalvieri ricorda quel fantastico successo, ma prova a guardare avanti, in una situazione ancora fortemente incerta a causa dell’emergenza Coronavirus, che ha messo in lockdown il Paese e di conseguenza lo sport. Intanto resta in contatto costante con gli altri dirigenti biancorossi: «Ci sentiamo quasi quotidianamente. C’è voglia di ripartire, ma dobbiamo capire come. Stiamo aspettando delle linee guida che valgano per tutte le società. Intanto siamo in linea con il pagamento degli stipendi. Abbiamo idee per la gestione di una eventuale ripresa, ma il grosso punto di domanda è che il virus è ancora tra noi». Si parla di allentare il lockdown dell’Italia a partire dal 4 maggio, per permettere a diverse aziende di ricominciare. Vedremo cosa decideranno le istituzioni, anche perchè tante di quelle imprese sono sponsor che permettono alle società sportive di esistere e portare avanti le proprie attività, sia come prima squadra sia come settore giovanile. «Io voglio essere sempre fiducioso – prosegue il diesse – ma sono anche preoccupato. Molte aziende sono chiuse da un mese e mezzo, hanno personale in cassa integrazione e fino al 4 maggio la situazione resta incerta». Il presidente Adriano Negri si aspetta un’estate come quella del 2018, ma con la differenza che tutti i club questa volta saranno in difficoltà economiche, non soltanto gli Stings. «Due anni fa eravamo solo noi a non sapere come ripartire. Ora vale per tutti: nessuno sa bene su quale budget potrà basarsi. I prossimi due mesi saranno decisivi. La società e il nostro responsabile marketing hanno diverse idee, ma adesso tutto sarebbe un salto nel buio. Ci sono tanti scenari. Si parla per esempio di tornare alle “porte aperte” a gennaio, però prima bisogna fare delle valutazioni. In questo momento, la realtà dei fatti è che per una Lega come la nostra è impossibile pensare a palazzetti senza spettatori. Non abbiamo diritti tv: viviamo sui biglietti venduti, sugli abbonamenti, sugli sponsor e abbiamo necessità di dare visibilità alle aziende che ci sostengono sul campo e fuori. Magari tra un mese la situazione migliora e si potranno fare discorsi diversi». Adesso tra l’altro, passando alla parte agonistica, sarebbe stato anche il periodo più esaltante con il rush finale del campionato, e una Pompea ai vertici. Chiusa definitivamente l’annata 2019/20, sarebbe bello rivedere quei campioni a Mantova anche tra qualche mese… «Io confermerei tutti per la prossima stagione, ma adesso come si fa a dire. E’ una squadra che ci ha dato molte soddisfazioni, era bella da vedere sul parquet e aveva tanta chimica e due americani fortissimi. I ragazzi si allenavano bene, erano uniti in campo e fuori e dopo la vittoria a Ravenna erano pronti a giocarsi al massimo il derby in casa con Verona, in una Grana Padano Arena con tantissimo pubblico. Sarebbe stato interessante affrontare in seguito la fase orologio con l’obiettivo di cercare la miglior posizione nella griglia play off. Ci siamo fermati sul più bello e abbiamo interrotto un lavoro a metà. Mi piacerebbe potessimo portare avanti quel sogno insieme, ma adesso resta davvero solo un sogno».