Calcio a 5 Serie A – Kaos e le altre 10, il piano per il futsal del futuro: “Meno costi, più spettacolo”

ROMA Se le cinque big avevano sconquassato il mondo della massima serie di Calcio a 5 con un duro comunicato diffuso la scorsa settimana, che minacciava il ritiro delle iscrizioni per l’anno successivo, non si è fatta attendere la risposta delle altre 11 società della massima serie, tra cui il Kaos Mantova. Una risposta per punti, dando per scontata la fine anticipata della stagione 2019/2020, per formulare delle controproposte rispetto a quelle di Italservice, Acqua e Sapone, Came Dosson, Real Rieti e Sandro Abate.
Le undici società (Kaos Mantova, Meta Catania, Feldi Eboli, Genova, Colormax Pescara, Medio Basento, Petrarca, Ostia, Real Arzignano, Aniene) promuovono un piano pluriennale di ripresa economico-sportiva per affrontare e superare la crisi attesa nei prossimi anni.
«Piano serio e ponderato – dice il dg del Kaos Mantova  Cristiano Rondelli -, che analizza la situazione e fa delle proposte concrete, per ridurre i costi e rendere più spettacolare il nostro sport. Tutto questo ovviamente – conclude Rondelli – viene dopo la definizione dei protocolli sanitari: ancora non è chiaro cosa ci verrà chiesto a livello di sanificazioni (molto onerose per chi come noi ha un impianto in poliuso) o per il trasporto e il controllo degli atleti. Tanti aspetti sono ancora da appurare, insomma».
Ecco alcuni dei punti salienti, in sintesi.
 Riduzione dei costi – Al primo punto c’è una riduzione dei costi fideiussori per la stagione 2020/2021.
 Conoscenza protocolli sanitari – La seconda richiesta è quella di conoscere i protocolli sanitari imposti per la nuova stagione per avere un’idea delle specifiche misure che saranno imposte per gli allenamenti e le partite.
 Conoscenza degli accordi televisivi – Se dunque la visibilità è tutto per uno sport in crescita, le società in questione vogliono conoscere gli accordi stipulati con i media per le dirette televisive, su social o su piattaforme e i report di ascolto della stagione appena finita.
 Consorzio Serie A – Le società chiedono che, come in altri sport (Pallavolo, basket), si possano regolamentare i rapporti interni ed esterni della Serie A tramite la creazione di un Consorzio che veda partecipe anche la Divisione Calcio a 5.
 Possibilità di “autoretrocessione” – Nel caso in cui la crisi economica incidesse negativamente sulle possibilità di iscrizione delle società ai tornei di pertinenza, occorrerebbe, secondo le società, la possibilità di raccogliere la richiesta di iscrizione alla categoria appena inferiore, con facoltà di mantenere i vincoli sportivi pluriennali in essere nei confronti dei tesserati.
 Riduzione a 12 dei calciatori in distinta – Le società chiedono che il numero di calciatori obbligatorio in distinta sia ridotto a 12, per eliminare costi e rispettare più facilmente protocolli sanitari che verranno imposti anche durante le trasferte.
 Liberalizzazione del roster – Il roster della Serie A relativamente alla distinta di gioco non dovrà essere sottoposto a nessun vincolo circa il numero di giocatori “formati” nè relativamente alla loro età. Il bacino per la crescita dei giovani talenti italiani saranno Serie A2 e B. Ciò permetterebbe di ridurre i costi rendendo più spettacolare e vendibile il palcoscenico di A.
 Addio alla Coppa Divisione – Le società chiedono l’abolizione dei turni sino ai Quarti per quanto riguarda la Coppa Divisione, oppure di non svolgere direttamente la manifestazione, che potrebbe essere rispolverata nella stagione successiva 2020/2021.
 Verifica degli accordi economici – Introduzione dell’obbligo di certificazione dei pagamenti su base bimestrale, con automatismo di penalizzazione di punti in classifica per ritardi nei versamenti (-1 per ogni giocatore per ogni verifica). La disposizione è funzionale al calmieramento dei costi per compensi, attraverso un meccanismo di autoregolazione derivante dalla maggiore afflittività e tempestività delle sanzioni per inadempimento.
 Fiscalità e crediti d’imposta – Le società chiedono l’istituzione di un tavolo di lavoro tra la Figc, la Divisione e il Ministero per prevedere degli aiuti a livello fiscale, per le aziende e soggetti che vorranno investire somme nella pubblicità e sponsorizzazioni.
 Aumento degli importi deducibili del 20% – Pertanto deducibilità pari al 120%, ai fini della determinazione della base imponibile delle imposte dirette in capo al soggetto erogante, delle spese di pubblicità e/o sponsorizzazione nei confronti delle associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte al registro del Coni, per gli anni 2020, 2021 e 2022;
Sgravi fiscali per i costi d’affitto degli impianti – Aumento dell’importo deducibile del 20% ai fini della determinazione della base imponibile delle imposte dirette, in capo alle associazioni e società sportive dilettantistiche iscritte al registro del CONI, per i costi di affitto degli impianti sportivi pubblici e privati ed in generale per ogni altro canone di locazione immobiliare, anche ad uso abitativo, per gli anni 2020, 2021 e 2022.