Calcio dilettanti – Crl al voto: le proposte di Alberto Pasquali

Alberto Pasquali
Alberto Pasquali

BRESCIA Si ripresenta alle urne, dopo la tornata persa contro Tavecchio Alberto Pasquali, 64 anni, medico dentista bresciano e socio aggregato della Federazione Medici Sportivi, oltre ad aver ricoperto per 14 anni il ruolo di delegato a Brescia.
Alberto Pasquali, cosa l’ha convinta a ricandidarsi a presidente del Crl?
«Era sicuramente un passaggio voluto, anche in vista dei ricorsi che abbiamo presentato e che purtroppo non hanno avuto successo. Doverlo fare per la scomparsa di Tavecchio mi è dispiaciuto molto. Come nel 2021, ci proponiamo di dare una svolta nel modo di fare politica sportiva a livello regionale e nazionale, stando più vicini alle società, per davvero».
Perché una società mantovana dovrebbe preferire Pasquali a Pedrazzini?
«Proprio per i motivi che ho detto. Da una parte una politica sportiva che ha agito distante, dall’altro una logica che rimette al centro le società. Fino ad oggi nulla si è fatto sia a livello nazionale e regionale, perché questa la riforma dello sport sia rinviata o emendata, ad esempio. Ma è solo una delle tante priorità».
Qualora vincesse, non teme che avere tutto il consiglio di segno diverso possa ostacolarla?
«Un’eventualità che non mi preoccupa: se eletto avrei un mandato forte da parte dele società. E poi mi ritengo una persona capace di dialogare e confrontarsi con modalità diverse di approccio. I punti d’incontro si potranno trovare, sarà uno stimolo per me e per loro».
Quali sono le priorità delle società in questo momento, secondo lei?
«La temuta riforma dello sport, le bollette dato il caro energia e il superamento del vincolo. Poi ci sono tante altre questioni, importanti, come l’organizzazione dei campionati giovanili regionali e provinciali».
Quali sono i punti più pericolosi della riforma?
«Speriamo non passi così com’è. Se non verrà individuata la figura dello sportivo dilettante saranno grossi guai per le nostre società, la scissione netta tra lavoratore sportivo e volontario non è sufficiente. Poi tutte le questioni riguardanti la sparizione del vincolo: occorre trovare il modo per salvaguardare i settori giovanili».
Quale sarebbe il suo primo atto da presidente del Crl?
«Andare al Torneo delle Regioni, perché si parlerebbe di calcio giocato. A parte gli scherzi: vorrei in primo luogo conoscere bene il consiglio, le singole persone, confrontarci e capire come fare il bene delle società, decidendo assieme le direzioni da prendere. Vedere i progetti e su quelli costruire il futuro».

Ultimo appello agli elettori…
«Venite a votare. Vorrei che i dirigenti ritrovassero l’amore per le questioni legate al Comitato e alla Federazione. E’ importante partecipare per esprimere il proprio giudizio, perché le società siano padrone del loro destino».