Calcio dilettanti – Gironi a 18, monta la protesta delle società: “Così ci mettono in difficoltà”

gove

MANTOVA La scelta del Crl di confermare i format dei campionati, aumentando anzi a 18 le squadre dei tre gironi di Eccellenza (ma anche di Prima e Juniores Regionale), ha spiazzato le società. E va montando il fronte della protesta. «Ci faremo sentire perché un campionato a 18 squadre comporterebbe problemi logistici non indifferenti – dice il vicepresidente della Governolese  Fabio Bronzatti -. Ci saremmo aspettati, almeno per quest’anno, una riduzione dei format, come accaduto in Emilia: se capitasse di dover richiudere tutto, quando finiremmo? Mi auguro che anche altre società mantovane possano raccogliere il nostro appello, ci sentiamo davvero penalizzati da questa situazione. Abbiamo cercato di fare le cose fatte bene, ma un torneo a 18 ci mette in difficoltà».
Da Castiglione gli fa eco il “manager”  Gianluca Manini: «In una situazione normale – dice – non avrei avuto obiezioni. Ma in un momento di gravi difficoltà economiche, mi aspettavo una scelta diversa, con gironi più snelli e quindi più consona al periodo particolare che stiamo vivendo. Le spese così aumentano e i turni infrasettimanali sono sempre un problema: non siamo professionisti, c’è gente che lavora e studia».

Come dicevamo, lo spettro del girone a 18 aleggia anche in Prima Categoria (ce ne saranno 4 su 12). «La Figc ha scaricato i problemi sulle società – afferma  Marco Dalmaschio, diesse del Marmirolo – bisogna adeguarsi. La speranza è che non accada nulla nel corso della stagione, altrimenti non ne usciamo. Chiedere una modifica dei format? Dovremmo essere tutti compatti». Luca Baraldi, da casa Porto, si allinea: «Il girone a 18 comporta più trasferte, turni infrasettimanali e maggiori spese, non ci si scappa. Meglio evitare». Il Suzzara, per bocca del presidente  Enzo Palvarini, per il momento resta “neutrale”: «Bisogna prima capire come si articolerà la stagione, aspettiamo i protocolli più adatti ai dilettanti. Se faremo parte di un girone a diciotto squadre, dovremo adeguarci, non si può fare diversamente». Il neopromosso Sermide di chilometri ne dovrà fare parecchi, ma il presidente  Giovanni Massarenti non si fascia la testa. «Siamo in Prima e dobbiamo ballare. E’ un gioco, ma cerchiamo di farlo nel modo migliore, salvaguardo nome e tradizione del Sermide. Piuttosto vorrei capire se potremo effettivamente partire».
Più squadre, più partite. L’equazione non dispiace a chi in campo ci ha passato una vita. «Vorrà dire che, nel caso, faremo qualche turno infrasettimanale in più – dice  Davide Marmiroli, allenatore del Gonzaga – mi auguro però si possa realmente partire il 27 settembre, perchè un rinvio comporterebbe grossi problemi». «Non sono contrario a un girone a 18 squadre – afferma il tecnico del Curtatone,  Virginio Araldi – ma il campionato deve iniziare il 27 settembre, altrimenti diventa dura. E’ necessario limitare i turni infrasettimanali perchè qui c’è pur sempre gente che studia e lavora». «Girone a 18? La stagione si allunga, è inevitabile – chiosa  Michele Baratti da casa Serenissima – ma in fondo siamo qui per giocare, è quello che ci piace fare».