Tracimazioni del Po, si temono prove a foce Secchia

A pochi giorni dall’incontro con i sindaci del territorio

gli spaccano il vetro e rubano l'autor mentre passeggia nei boschi del po

OLTREPO’ MANTOVANO Dal territorio dell’Oltrepò arriva il timore fondato che una delle sperimentazioni di tracimazione controllata su cui sta facendo le sue valutazioni l’Autorità distrettuale di Bacino possa essere attuata nella zona di foce Secchia a Mirasole. Timori espressi dal presidente del Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po  Ada Giorgi a pochi giorni dall’incontro con i sindaci del territorio e che sicuramente verrano esplicitati ulteriormente nella riunione tecnica che si terrà lunedì nella sede dello Ster a Mantova cui sono chiamati tutti gli enti interessati e anche la Prefettura: «Attraverso le risposte dell’assessore regionale Pietro Foroni ad una interpellanza appositamente proposta dal consigliere Barbara Mazzali su sollecitazione del Sindaco di San Benedetto Po Roberto Lasagna – afferma Ada Giorgi – traspare che la Regione Lombardia non ritiene tecnicamente ed economicamente sostenibile l’adeguamento di tutti gli argini di Po a quote per un tempo di ritorno di 200 anni (piena PAI) ma in alternativa considera possibile la realizzazione di alcuni tratti di argini maestri tracimabili senza rottura posti ad una quota inferiore (130 anni, piena SIMPO), soluzione già sperimentata per il Lambro. Riteniamo che tale approccio possa essere di fatto un input progettuale per la tanto attesa chiusura della finestra arginale in destra Po di Mirasole, per la quale purtroppo si ipotizza una piena con tempo di ritorno di solo 130 anni (SIMPO 82 più 1 metro di franco) e addirittura la realizzazione di un argine tracimabile». Fatte queste precisazioni la posizione del Consorzio – e di tutto il territorio – è quella ribadita già all’indomani della riunione: «Si ritiene necessario – conclude la presidente – eliminare dalle prospettive di intervento le opere che consentirebbero la “tracimazione” del fiume Po (addirittura lo stesso vocabolo) e di investire sul sistema delle golene, oltre ovviamente e prioritariamente sulla chiusura delle attuali finestre ad unapiena uguale per tutti. Si valuta positivamente la disponibilità dell’Assessore a procedere solo con la piena condivisione dei territori interessati , in quanto si ritiene che sia stata sottovalutata la ripercussione negativa allo sviluppo dell’intera area interregionale dalla esecuzione di opere vocate alla sua difesa parziale». Un “no” chiaro e netto, come più volte abbiamo ricordato, e che lunedì sarà senz’altro ribadito.