Calcio Juniores Provinciale – Scudetto alla Cannetese (2-0 al Porto)

Marcaria Nel calcio non sempre vince la squadra più bella ed elegante in fatto di gioco. Il Porto, dopo un campionato di vertice nel ruolo di protagonista (fino all’exploit finale del Carpenedolo), arrivava alla finale scudetto con tutti i favori del pronostico. Ma i biancazzurri si sono dovuti arrendere di fronte alla solidità e alla compattezza di un gruppo senza vero leader, ma con tanti inossidabili gregari. La Cannetese è, da ieri, la nuova campionessa provinciale.
Se i due confronti in campionato tra Cannetese e Porto avevano prodotto altrettanti pareggi (3-3 e 0-0), era lecito attendersi un sostanziale equilibrio anche nelle manovre della finale, nonostante la posta in palio. Effettivamente è stato così, con le due squadre che nei primi minuti hanno espresso un gioco di sostanziale attesa e ripartenze tutt’altro che pericolose. La prima azione degna di nota arriva al 6’, sugli sviluppi di un calcio d’angolo per la Cannetese, con Mariotti che, in girata, spara alto. La reazione del Porto arriva quattro minuti dopo: Fazio prova a sorprendere Verdeoliva con un tiro potente e ben angolato dalla distanza, sul quale l’estremo difensore rossoblù è costretto a fare gli straordinari. Al 18’ cambia il risultato: calcio di punizione dalla distanza, Bardhi fa partire un bolide che coglie impreparato Galeotti e porta in vantaggio la Cannetese. Esultanza alla Piatek per il centrocampista rossoblù; e sul “Pum pum pum” esplode l’urlo dei supporters giunti a Marcaria da Canneto. Dal gol in poi, la Cannetese tiene in mano il pallino del gioco, andando vicino al raddoppio in due occasioni. Al 28’ Mantovani suggerisce per Morenghi, bravo a girarsi in area ma non altrettanto ad inquadrare lo specchio della porta. Poco dopo è Mantovani a sparare alto su un bel suggerimento dal fondo; e, su questa azione, il primo tempo va in archivio.

La Cannetese inizia la ripresa col vento in poppa e dopo qualche giro di lancette Bardhi lascia partire un cross velenoso verso il centro dell’area, ma Mantovani liscia clamorosamente la sfera del potenziale raddoppio. Ma ancora più clamoroso è quanto accade nell’altra area al 53’: il neoentrato Cortese, lasciato solo dalla retroguardia rossoblù, si inventa una girata al volo insidiosissima, ma Verdeoliva da portiere diventa Avenger e con un prodigio salva il risultato. Il Porto non ci sta e prova a fare male agli avversari, ma i tiri da lontano che i biancazzurri di Carletti creano a grappoli non sortiscono l’effetto sperato. Al 77’ è ancora Bardhi su punizione a rendersi pericoloso, ma la specialità della casa è neutralizzata da Galeotti con un bel tuffo. La Cannetese invoca il rigore due minuti dopo per l’atterramento di Morenghi in area; Gerola gli fa segno di alzarsi. Fallo o meno, Morenghi esce malconcio dallo scontro di gioco e poco dopo deve lasciare il campo a Ghafour. All’87’ brivido in area rossoblù con il colpo di testa di Pettenuzzo che esce di un soffio. Sul rovesciamento di fronte, l’undici di Canneto sull’Oglio trova il raddoppio: Grandi entra in area e tira, Galeotti si oppone, ma sulla deviazione si fionda Capelli che deposita in rete. Game, set, match! Con lo scudetto praticamente cucito sul petto, la Cannetese gestisce i sei minuti di recupero, fino al triplice fischio quando esplode la festa.
Dalla finale persa lo scorso anno col Psg a quella vinta ieri pomeriggio: il calcio toglie, il calcio dà. Sempre e solo al momento giusto: per informazioni, chiedere alla Cannetese e, soprattutto, a Macio Mazzi. (fede)