Calcio Serie B – Davis Mensah: “Il Mantova si salverà. E Frosinone non è l’ultima spiaggia”

Davis Mensah
Davis Mensah

MANTOVA Una sola cosa gli si può rimproverare: quell’unico gol in 24 partite. Per un attaccante è oggettivamente una miseria. Per il resto Davis Mensah merita solamente applausi. Perchè, a conti fatti, è quasi sempre tra i migliori in campo, tanto da essere diventato uno dei pochi titolari fissi del Mantova. Nessuno meglio di lui, che ha vissuto la retrocessione del 2023, può spiegare meglio il momento delicato che stanno attraversando i biancorossi.
Davis, cosa sta succedendo?
«Eh, non è un periodo facile. Ma sapevamo che sarebbe stata dura. In ogni caso, mancano 11 partite e sono sicuro che ce la faremo».
Quali differenze rispetto a due anni fa?
«Allora ero più preoccupato. Quest’anno abbiamo un vantaggio: le idee del mister, il nostro gioco. Dobbiamo continuare su questa strada perchè solo così ne usciremo. A quello che è successo due anni fa non voglio pensare: è stato un periodo brutto della mia vita e non voglio riviverlo».
Ti pesa segnare così poco?
«Chiaramente mi piacerebbe farlo di più. Ma il calcio è un gioco di squadra, quindi più che il numero dei miei gol mi interessa portare a casa i punti».
Comunque a Palermo ti sei sbloccato, segnando la tua prima rete in B…
«Aspettavo da tanto questo momento, anche perchè volevo dedicarla a Lucas (il suo primogenito nato pochi mesi fa, ndr). Ero talmente emozionato che non sono riuscito ad esultare come avrei voluto».
Quante volte l’hai rivisto quel gol?
«Tante. Mai avrei pensato di segnare la mia prima rete in B in un grande stadio come il Barbera e ad un portiere come Audero… io che sono interista!».
In un’ipotetica classifica dei falli subiti, saresti al primo posto. Molti però non te li fischiano…
«È vero, vorrei che me ne fischiassero qualcuno in più. Questo argomento mi dà comunque l’occasione per ringraziare mister Possanzini, che a 33 anni mi ha dato la possibilità di misurarmi in un campionato importante come la B. Io cerco di ripagare questa fiducia».
Come ti trovi con Mancuso?
«Leo è un grande bomber e io devo imparare tanto da lui. Ogni tanto gli chiedo qualche consiglio in allenamento. L’ho sempre ammirato… da quando giocava nell’Empoli e segnò un gol contro la Juve allo Stadium (ride). Concorrenza? Quando è arrivato pensavo di trovare poco spazio, invece col nuovo modulo riusciamo a giocare entrambi».
Tornando alla squadra, come spieghi questo calo?
«La B è difficile, può succedere. Però siamo tutte vicine, basta un filotto di risultati per risalire. E, come dicevo, sono convinto che lo faremo».
All’inizio segnavate poco, ora invece il problema sono diventati i gol subiti. Idem per il rendimento: nella prima parte meglio quello casalingo, ora quello in trasferta. Come te lo spieghi?
«È strano. Anche perchè noi siamo gli stessi e il nostro modo di giocare è il medesimo. Speriamo di ritrovare presto il miglior rendimento casalingo, anche perchè ci aspettano 6 partite su 11 al Martelli».
Sabato scontro diretto a Frosinone…
«Sarà dura anche per loro, perchè come noi hanno bisogno di una vittoria. Noi cercheremo di imporre il nostro gioco, come sempre. Di una cosa sono sicuro: non sarà una partita decisiva. Non è il caso di parlare di “ultima spiaggia”».